Deve scappare dalla guerra ma non vuole abbandonare il cane: la sua impresa è commovente
Sono quasi 9 milioni gli emigranti siriani costretti ad abbandonare casa, famiglia, lavoro e amici a causa della guerra civile: la direzione finale è in ogni caso difficile da raggiungere. Giordania, Iraq, Libano, Egitto ed Europa, ovunque non c'è nessuna certezza di poter ricostruire una vita. Si parte a piedi, in un viaggio forse che non avrà mai fine, ma d'altra parte rimanere nella propria casa significa morte certa.
Dietro ai volti tristi e sporchi di terra, ai corpi carichi di valigie e ai bambini portati in spalla, ci sono storie di padri, madri e ragazzi con la vira davanti: tra loro c'è Aslan, diciassettenne siriano, che non ha avuto dubbi su cosa portare con sé prima di incamminarsi verso la Grecia...
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Aveva da poco ricevuto in regalo questo cucciolo di husky: quando ha dovuto lasciare la sua casa per via dei bombardamenti, non ha avuto dubbi nel prendere con sé la cagnolina.
Nello zaino che avrebbe portato in spalla ha messo l'indispensabile: soprattutto acqua per sé e per Rose e cibo. Li aspettavano 480 km.
Nelle zone di frontiera molte volte gli è stato detto di dover abbandonare il cane per poter oltrepassare il confine: ogni volta Aslan ha rifiutato.
Il giorno in cui è partito dalla Siria si è detto che sarebbe arrivato alla meta soltanto insieme al suo cucciolo. La sua ostinatezza alla fine lo ha ripagato con l'arrivo all'isola di Lesbo, in Grecia. Hanno condiviso 480 km e la speranza di poter ricostruire una vita in un luogo più sicuro. Sono scappati dalla guerra, ma le difficoltà sono tutt'altro che terminate.
Speriamo che il volto sorridente di questo ragazzo e la spensieratezza del cucciolo non siano traditi dalla crudeltà della vita...