Un villaggio costruito nella bocca di un vulcano: cosa spinge gli abitanti a viverci?

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di Claudia Melucci

27 Luglio 2016

Un villaggio costruito nella bocca di un vulcano: cosa spinge gli abitanti a viverci?
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Da una veduta aerea Aogashima appare come un'isola verde sperduta nelle acque blu del Mare delle Filippine: un occhio più attento riconoscerà piccole abitazioni e costruzioni sparse qua e là nella vegetazione. Si tratta di un villaggio insediatosi proprio nell'isola visibilmente vulcanica, apparentemente incurante del pericolo incombente. Il vulcano distante 380 km da Tokyo ha dato gli ultimi segni di vita nel 1785, quando la sua eruzione ha dimezzato la popolazione, allora costituita appena da 327 anime. 

A distanza di 230 anni dall'evento sull'isola si è ristabilito un nuovo villaggio i cui abitanti si godono tutti i vantaggi di vivere sulla bocca di un vulcano.

via smithsonianmag.com

Quello di cui beneficiano gli abitanti di Aogashima è un vero e proprio centro termale naturale: sorgenti di acqua calda, energia geotermica in quantità e saune naturali.

Quello di cui beneficiano gli abitanti di Aogashima è un vero e proprio centro termale naturale: sorgenti di acqua calda, energia geotermica in quantità e saune naturali.
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Le costruzioni presenti appartengono essenzialmente a pescatori e ad eremiti che hanno trovato in Aogashima il luogo ideale in cui ritirarsi.

Le costruzioni presenti appartengono essenzialmente a pescatori e ad eremiti che hanno trovato in Aogashima il luogo ideale in cui ritirarsi.

Per decenni quest'isola è rimasta sconosciuta al mondo intero, ma con il diffondersi delle informazioni tramite Internet molti ne sono venuti a conoscenza, causando un aumento della popolazione: nel 2011 gli abitanti erano appena 206 ma il numero va crescendo anno dopo anno. 

Gli uomini e le donne locali hanno una visione della vita molto legata al fato: sono ben consapevoli dei rischi del vivere sul ciglio della caldera di un vulcano, ma vivono altrettanto pacificamente l'idea di non poter controllare il verificarsi o meno dell'evento catastrofico che potrebbe seppellire di ceneri e lapilli l'intera isola. 

Vivere nell'incertezza in cambio di un'isola felice e lontana dalla vita cittadina: accettereste il compromesso?

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