13 capodogli vengono trovati spiaggiati: l'esame dello stomaco rivela una verità allarmante
Il 2016 è iniziato con un episodio allarmante: sulle coste della cittadina tedesca di Toenning, 13 capodogli sono morti dopo essersi arenati. Una prima analisi dei loro corpi ha rivelato che la causa del decesso era imputabile ad un'insufficienza cardiaca, ma un'indagine più approfondita ha portato alla scoperta di una verità angosciante. Gli stomaci di questi animali erano pieni di rifiuti in plastica. Per le dimensioni elevate, probabilmente la loro morte ha suscitato un vero e proprio scandalo ma, come loro, ogni giorno molti altri animali marini muoiono dopo aver ingerito elementi plastici.
via viralisimopr.com
Ogni anno, 8 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica finiscono negli oceani, minacciando l'intero ecosistema marino.
Sebbene non se ne parli molto, l'inquinamento degli oceani da parte della plastica è una problematica giunta ad una tale gravità che non può più essere rimandata. Attualmente circa 700 specie marine sono minacciate dalla presenza di rifiuti plastici: molti animali li scambiano per cibo e li ingeriscono, riportando gravi conseguenze che possono portare alla menomazione fisica o alla morte.
Se non si interviene seriamente sulla questione, si stima che entro il 2050 ci saranno più pezzi di plastica che pesci negli oceani.
Tutti possono contribuire ad invertire il senso di marcia, riducendo prima di tutto il numero di rifiuti in plastica prodotti, scegliendo materiali alternativi e biodegradabili, e promuovendo il riciclo.
Questi enormi animali marini pesano dalle 12 alle 18 tonnellate: eppure è bastato un pezzo di plastica di pochi grammi a ridurli così.
Basta guardare questo filmato di pochi minuti per renderci di conto di quanto la plastica abbia colonizzato il nostro mondo... E di quanto lo stia distruggendo a poco a poco.