Papà scopre il figlio giocare di nascosto ai videogiochi: lo punisce... continuando a farlo giocare per 17 ore
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Bambini e videogiochi, è risaputo, vanno a braccetto e con l'avanzare della tecnologia questa realtà sembra essere irreversibile: ambientazioni, trame, personaggi e soprattutto grafiche talmente fatte bene da sembrare vere catturano inevitabilmente l'attenzione dei giovani. Sono sempre di più quelle persone, anche fra i più grandicelli a dire il vero, che rimangono completamente rapite dai mondi virtuali. Ne sono quasi assuefatti, dipendenti.
I genitori naturalmente cercano di gestire questa situazione irrefrenabile dettando severe regole: limiti atti a controllare il tempo di gioco speso dai propri figli. Ma cosa fare se tali direttive vengono ignorate o aggirate? Questo papà ha sperimentato una sua soluzione del tutto originale...
via Debate
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La vicenda si è svolta a Shenzhen, una città nella provincia di Guangdong, in Cina. È successo tutto circa all'una di notte: il signor Huang, il papà di un bambino di appena 11 anni, ha trovato il figlio ancora sveglio.
L'ora del coprifuoco era passata già da parecchio tempo e già questo sarebbe stato motivo sufficiente per far arrabbiare l'uomo. Ma non è stato questo a farlo infuriare, non solo perlomeno.
Il ragazzino stava infatti giocando con il cellulare nonostante i continui moniti da parte dell'uomo sul dover stare meno ore davanti agli schermi. Così ha preso una decisione che in molti hanno definito discutibile...
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"Hai voglia di giocare fino al punto di farlo di nascosto!? Bene, allora adesso giocherai fino alla nausea", avrebbe esordito quel papà irato. E non scherzava affatto: le sue parole sono state subito seguite dai fatti.
Ha letteralmente tirato giù dal letto il figlioletto e lo ha fatto "accomodare" su una sedia, telefono del ragazzo rigorosamente messo sotto carica. Perché?
Perché quella sarebbe stata una lunga, lunghissima nottata: il padre ha ripreso il figlio mentre era intento a giocare e non gli ha permesso di smettere di fare quell'attività per svariate ore. Quando il fanciullo assonnato chiudeva gli occhi e la sua testa pesante "andava giù", il papà lo scuoteva prontamente per destarlo e riportare la sua concentrazione sul videogame.
Dopo 17 ore totali di gioco, alle 18:00 circa, il piccolo è scoppiato in lacrime esausto supplicando il padre di farlo smettere e promettendogli che non avrebbe più disubbidito e che inoltre avrebbe giocato ai videogiochi molte meno ore in futuro. Una punizione troppo severa la sua?