Studenti sparano con una pistola a piombini alla loro insegnante: vengono promossi con 9 in condotta (+ VIDEO)
La scuola è il luogo per eccellenza dove l'educazione e il rispetto vengono impartiti: per crescere gli adulti del domani, coloro che guideranno un giorno la nostra società, è indispensabile che questi vengano rigorosamente disciplinati. Nei modi e con le misure consone all'apprendimento scolastico si intende. Dunque giocano un ruolo fondamentale in tutto questo proprio i docenti, chiamati anche educatori per un'ovvia ragione.
Ma cosa si può fare quando alcuni "elementi", degli studenti, si rifiutano di cogliere ciò che viene loro insegnato? E se addirittura il loro comportamento si mostrasse l'esatto opposto rispetto ai messaggi che vengono promossi dagli istituti stessi? Questa vicenda racconta proprio di un particolare caso in cui il rispetto verso il prossimo è venuto meno.
via Youtube
Maria Cristina Finatti, 61 anni, è una professoressa dell'Itis Marchesini presente a Rovigo. La docente insegna a ragazzi adolescenti, tutti ancora minorenni, ma già consapevoli delle loro azioni. E un'età "ribelle" non può certo giustificare l'atto compiuto da alcuni di loro, alunni stessi della prof. Si sono spinti a tanto, troppo.
Uno dei suoi studenti, durante una lezione di scienze, ha esploso dei colpi da una pistola a pallini di plastica colpendo sul volto e in testa la docente. Almeno 5 i presunti responsabili dello scandaloso avvenimento: chi ha premuto il grilletto, chi ha portato l'arma giocattolo nell'edificio, chi ha ripreso tutto l'accaduto tramite il suo cellulare e altri due coinvolti con un ruolo minore.
Tutti sono stati inizialmente denunciati dalla Finatti sia per interruzione di servizio pubblico che per lesioni personali. Successivamente la denuncia è stata estesa all'intera classe: "sono tutti simbolicamente complici", ha dichiarato la donna.
Ma c'è qualcosa di, se possibile, ancora più allarmante in questa vicenda che ha portato l'insegnante all'esasperazione e a prendere quindi i provvedimenti sopra citati.
Non solo l'insegnante ha rischiato di perdere un occhio in seguito ai colpi ricevuti, non solo è stata derisa e canzonata in classe e sul web nel filmato diventato virale sui social... non è infatti stato preso alcun provvedimento disciplinare per quei ragazzi fautori di quel gesto violento.
L'accaduto, nonostante repentinamente segnalato dalla 61enne, non ha avuto alcuna ripercussione sulla "carriere scolastica" dei giovani, neppure sul responsabile di averle sparato addosso: tutti quegli alunni sono stati promossi e quest'ultimo con 9 in condotta e una media dell'8 nelle varie materie.
La professoressa, sconvolta dalla successione dei fatti, è rimasta estremamente delusa: "è una 'sberla' morale", riferisce uno dei suoi avvocati. La faccenda, seppur non abbia trovato "giustizia" all'interno dell'istituto (i ragazzi non sono stati nemmeno sospesi) non è comunque passata inosservata: il ministro dell'istruzione, Valditara, è venuto a conoscenza degli avvenimenti ed ha rilasciato la seguente dichiarazione: "rispetto le decisioni prese in autonomia dalle scuole - ha detto - tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare: la scuola è presidio
imprescindibile di educazione al rispetto". Ha quindi aggiunto che ha richiesto personalmente ulteriori spiegazioni riguardo le mancate misure disciplinari. Voi cosa ne pensate?