Si rifiutano di assumerla perché ha la sindrome di Down, ma lei si prende la sua rivincita
Tutti noi abbiamo progetti di vita e obiettivi da raggiungere. Farlo è una grande sfida e serve tutto l'impegno del mondo, ma non siamo solo noi gli artefici del nostro destino e a volte arrivano persone dall'esterno a metterci un freno. L'importante è riuscire sempre a rispondere in modo positivo per evitare di rimanere ancorati a un iniziale problema e andare avanti per la nostra strada.
Anche la protagonista di questa storia ha vissuto una situazione del genere. Si è vista sbattere in faccia tantissime porte, ma ha cercato di non arrendersi, di guardare alla vita sempre con il sorriso sulle labbra e di coglierne il lato positivo. Non è stato facile e di momenti bui ce ne sono stati in abbondanza.
via Metro
Lei è Collette Divitto, una splendida 32enne di Boston, negli Stati Uniti, che è diventata nota al grande pubblico per essere un'imprenditrice di successo. Prima di raggiungerlo, però, la ragazza ha dovuto affrontare diversi ostacoli che ne hanno messo a dura prova la stabilità.
Trasferitasi con la famiglia dal Connecticut, Collette si è messa immediatamente alla ricerca di un'occupazione nella nuova città, ma non c'è stato verso di trovarla. Ogni azienda e datore a cui si rivolgeva, la liquidava sempre con una frase: "Non sei idonea per la posizione". Parole vaghe che la colpivano e la lasciavano con l'amaro in bocca.
La cosa di cui la nostra protagonista era convinta, è che a bloccare le eventuali assunzioni non fossero tanto la sua preparazione e le sue competenze, quanto che fosse affetta dalla sindrome di Down. Una condizione che non la inseriva nelle opzioni "papabili" per i lavori a cui si candidava e che ne faceva una persona sconsolata.
"Quando abbiamo cambiato città ho fatto domanda per molti lavori, inclusi lavori d'ufficio e lavori part-time - ha raccontato - I colloqui sembravano sempre andare bene, ma poi una mail mi avvisava del contrario. La situazione è diventata sempre più frustrante, specialmente dopo aver ricevuto il 15esino no - ha proseguito - ma non volevo certo restare chiusa in casa e piangermi addosso, così ho reagito".
La forza di uomini e donne, del resto, sta nel cercare sempre il lato positivo anche nella negatività e Collette l'ha fatto. È così che la sua passione per i dolci, in particolare i biscotti che preparava sempre per la sua famiglia, si è trasformata nell'arco di poco tempo nella sua attività principale: la Collettey's Cookies.
Da piccola società di famiglia, si è trasformata in un enorme business con circa 15 dipendenti che lavorano per lei. E se all'inizio era Collette in persona ad occuparsi della creazione di biscotti, adesso il suo ruolo è quello di gestire i dipendenti e di controllare che tutto vada per il meglio.
"Sono felice di come sia andata la mia vita, ma la cosa che mi preme di più è ispirare altre persone disabili come me - ha confessato la giovane - Vorrei che facessero come ho fatto io e che non si arrendessero davanti alle avversità della vita. Ognuno ha il diritto di seguire i propri sogni e di realizzarli. Voglio dirgli soltanto che invece di concentrarsi sulle proprie disabilità, bisogna valorizzare le abilità che si posseggono. Poi basta lavorare sodo - ha continuato - essere rispettosi nei confronti di tutti e non rinunciare mai ai propri obiettivi per poterli raggiungere".
Un esempio e un incoraggiamento che sono utilissimi non solo per chi si trova nelle sue stesse condizioni, ma per chiunque si senta in difficoltà, scoraggiato e timoroso del proprio futuro. Fate come Collette: credete in voi stessi e valorizzatevi, il resto verrà da solo.