Donna transgender viene cacciata dallo spogliatoio femminile: fa causa alla palestra per una cifra enorme
Ci sono tempi e luoghi per fare tutte le cose, una frase spesso sentita che, tuttavia, sta cominciando a perdere forza. I tempi non sono più "quelli di una volta" e la modernità sta sdoganando sempre più tabù spesso legati proprio ad alcuni concetti "tradizionalisti". Sebbene un'apertura mentale sia la via giusta verso la serenità personale e collettiva, vi sono ancora numerosi problemi legati a modi di fare e di pensare obsoleti. Ma la colpa, per così dire, non proviene solamente dai singoli, ma anzi è principalmente convogliata in quelle istituzioni che hanno deciso "di fare spallucce".
La donna protagonista di questa vicenda si è trovata in una situazione piuttosto scomoda e si è sentita vittima delle circostanze. Le conseguenze sono state tutt'altro che di poco conto.
via Nypost
Ali Miles, che originariamente si chiamava Dylan Miles, è una persona di genere non del tutto definito: è nato biologicamente uomo, ma sta assumendo ormoni con l'intenzione di procedere con la transizione che lo porterà ad essere una donna in tutto e per tutto.
Dunque Milise si sente una donna e vive la sua vita come tale. Il problema è subentrato andando a lezione di yoga nella sua palestra che era solita frequentare. Perché? Per via di alcuni conflitti nati dall'uso dello spogliatoio dell'individuo: si è andata a cambiare in quello riservato esclusivamente alle donne.
Ma le altre persona non hanno ben gradito la sua presenza e hanno informato la direzione del luogo costringendo di fatto Ali ha lasciare quella stanza. Un caso di discriminazione?
Non è quello che affermano né i proprietari della palestra, né tanto meno le donne che erano presenti nei camerini quel giorno: "Abbiamo altre persone esattamente come lui iscritte da noi e mai si sono verificate lamentele simili, il problema è chiaramente quest'individuo", riportano i responsabili.
Una testimone ha dichiarato quello che secondo lei è il centro della questione: "da quel che ho visto si è presentata una persona in pantaloncini fino al ginocchio, il suo petto non era coperto da un top come ci si aspetterebbe da una donna e soprattutto, tutte abbiamo potuto constatare la presenza della sua 'mascolinità' mentre si spogliava: ha tutto quello che ha un uomo..." Inoltre altri testimoni hanno riferito il comportamento dell'individuo come inquietante e disturbante accusandolo di fissare le donne sotto la doccia.
Miles ha presentato una denuncia per discriminazione poiché alla fine è stato cacciato da quel luogo tra le strilla e il malcontento generale e ha richiesto un risarcimento di ben 5 milioni di dollari alla palestra. È il terzo caso di denunce sporte da parte sua a New York in 13 mesi.
Un caso sicuramente delicato il suo che però fa riflettere su una possibile inadeguatezza da parte di alcune normative e regole comuni: sembrano non riuscire ad includere tutti gli individui esistenti. Voi cosa ne pensate?