Mamma allatta bebè in piscina: viene invitata ad andare in un posto più appartato
Alle volte tutto ciò di cui abbiamo bisogno è staccare un po', prenderci del tempo per noi stessi o per stare con i nostri cari. Talvolta però può capitare di vivere esperienze negative e pressanti anche fuori da quegli ambienti che lo sono per antonomasia e rilassarsi diventa molto più complicato.
Ne sa qualcosa la protagonista di questa vicenda: una mamma che voleva semplicemente trascorrere in serenità del tempo con i suoi piccoli. Purtroppo è rimasta coinvolta in una situazione piuttosto spiacevole.
via Mirror
Rachel McCarey è una donna di 39 anni, madre di due figli, uno di 7 anni e l'altro di pochi mesi. La donna si trovava in una piscina comunale ed era intenta ad allattare il suo bebè, quando un addetto del personale le si è avvicinata esortandola ad andare in un luogo più appartato per nutrire il suo piccolo.
Rachel è rimasta sconvolta, scandalizzata dalla richiesta di quel bagnino e ha così definito il trattamento subito: "sono sbalordita dal fatto che possano accadere ancora queste cose: siamo nel 21° secolo! Mi sento così frustrata per me e per tutte le madri che allattano: in otto anni di allattamento al seno non sono mai stata avvicinata e mai mi è stato detto che dovevo allattare in un luogo specifico piuttosto che in un altro" - ha raccontato la donna.
Così la mamma ha deciso di parlare con il gestore della piscina per avere delucidazioni in merito al comportamento di quel bagnino e della loro politica "del decoro". Ma non si è limitata a questo.
Mona Abo-Abda/Commons.wikimedia - Not the actual photo
Rachel ha infatti sporto denuncia agli organi competenti, i quali hanno risposto che avrebbero indagato sull'accaduto. "Quando mi sono sentita dire che sarei dovuta andare ad appartarmi in luogo meno affollato, di andare in bagno perfino per allattare mio figlio, come se ci fosse qualcosa di male in questo, ho solamente avuto l'istinto di prendere la mia famiglia ed abbandonare quel posto. È stato così discriminatorio" - ha confessato - Noi madri dovremmo essere in grado di poter allattare i nostri figli in ogni luogo e in ogni momento: do da mangiare al mio piccolo anche 5 volte in un'ora come è normale che sia vista la sua età, dovrei forse chiudermi in un bagno ogni singola volta?! Non posso credere che ancora esistano convinzioni così troglodite ed arcaiche" - ha aggiunto la donna.
I gestori di quella piscina hanno cercato di giustificarsi asserendo di non aver alcun problema con le mamme che allattano nelle aree comuni, ma che tuttavia, per una questione di sicurezza, preferivano che quella pratica fosse svolta in luoghi più "isolati".
Voi a chi avreste dato ragione?