La figlia partorisce prematuramente: i genitori si rifiutano di tornare dalle vacanze prima del tempo
Le vacanze sono uno dei periodi più desiderati da tantissimi lavoratori: chi non ha piacere a staccare un po' dalla propria routine lavorativa/giornaliera per godersi del tempo in famiglia, riposarsi, dedicarsi a qualche hobby o semplicemente per spegnere il cervello?
Inoltre questo meritato riposo non dura, generalmente, più di qualche settimana (nel migliore dei casi) ed è quindi sacrosanto assaporare ogni momento possibile di questo prezioso tempo. Fanno di quest'ultima espressione il loro grido di battaglia due genitori americani, che si sono trovati in una posizione piuttosto scomoda. Andiamo a vedere cosa è successo.
via Reddit
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La coppia era in vacanza in Messico da sei giorni, quando gli è giunta una chiamata allarmante. Per permettersi questo soggiorno, il due, avevano risparmiato per tutto l'anno e ora rischiavano seriamente che tutto il viaggio venisse stravolto: il fidanzato della loro figlia li aveva chiamati annunciando loro che la donna era in procinto di partorire. La donna in questione era all'ultimo mese di gravidanza, ma non avrebbe dovuto partorire prima di qualche altra settimana!
Il volere della "quasi mamma" era chiaro: per la nascita di suo figlio avrebbe voluto che i suoi genitori le stessero accanto e ha perciò chiesto loro, insistentemente, di tornare negli Stati Uniti a metà della loro vacanza. I genitori della ragazza non avevano alcun dubbio sul da farsi: hanno rifiutato l'opzione di interrompere il loro soggiorno estero scatenando il malcontento della figlia. Così la coppia ci racconta la crisi che è scaturita da questo episodio.
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La donna ha partorito facendo un cesareo e tutto è andato per il meglio. I genitori della donna sono rimasti basiti quando, una volta tornati dal loro viaggio, hanno constatato che la figlia gli rivolgeva a malapena la parola. Così hanno deciso di raccontare la loro storia sul web, sia per sfogarsi, sia per ascoltare i pareri di altre persone.
Il padre ha così scritto online: "abbiamo pianificato e risparmiato tutto l'anno per questo viaggio, inoltre lo abbiamo prenotato e pagato prima che mia figlia rimanesse incinta. Il bambino è nato sano e nostra figlia sta bene. Abbiamo visto le foto di nostro nipote solo tramite Facebook perché nostra figlia non ce l'ha fatto vedere. Contavamo di riuscire a tornare in tempo per la nascita, ma non potevamo prevedere un parto prematuro". L'uomo ha quindi concluso il suo post asserendo che, in ogni caso, lui e la moglie non sarebbero stati comunque in grado di arrivare in tempo per il parto e non avrebbero potuto fare nulla in più rispetto ai medici.
Sono stati in molti a supportare questi due genitori, voi da che parte vi sareste schierati?
