Dopo più di mezzo secolo riesce a incontrare la famiglia che lo salvò dai nazisti durante la guerra
Ci sono tante storie orribili che fanno riferimento alla Seconda Guerra Mondiale, ma ci sono stati anche episodi di luce e di speranza in un periodo così buio. Ne sa qualcosa David Rossler ,oggi ottantaquattrenne. Rossler e sua madre riuscirono a scampare ai nazisti grazie all'accoglienza del signor Georges Bourlet e dei suoi quattro figli: nel 1944 furono invitati a nascondersi nella loro casa di Bruxelles nei mesi finali del conflitto. I due erano di religione ebraica e il Belgio era occupato dalla Germania nazista: se fossero stati catturati, sarebbero stati portati in un campo di concentramento.
via Deseret
Il signor Rossler perse suo zio e il nonno, entrambi deportati ad Auschwitz in Polonia e divenne orfano di padre, nascosto altrove, a causa di una malattia. Trovare rifugio presso la famiglia Bourlet fu una benedizione, anche se tutti loro rischiarono la vita consentendo di nascondere la madre e il bambino ai nazisti: "Le persone che proteggevano gli ebrei rischiavano semplicemente la vita. Non si finiva in prigione, ma ad Auschwitz e lì non si finiva da nessuna parte se non nei forni crematori", ha spiegato il signor Rossler.
Alla fine della guerra, il signor Rossler e sua madre si trasferirono in Austria, perdendo di vista la famiglia Bourlet. Il signor Rossler non li ha mai dimenticati e per anni ha cercato di rintracciarli. Di recente, anche suo figlio ha fatto tutto il possibile per trovare i Bourlet, pubblicando annunci online e anche a mezzo stampa. Il loro appello ha attirato l'attenzione di MyHeritage in Belgio, una piattaforma di genealogia online con oltre 90 milioni di alberi genealogici. Dopo alcune ricerche, l'azienda è riuscita a rintracciare Xavier, uno dei nipoti di Georges Bourlet.
Dopo più di mezzo secolo, il signor Rossler ha riconosciuto la casa in cui è rimasto nascosto durante la guerra ed ha ringraziato personalmente i cinque nipoti del signor Bourlet, scomparso ormai da anni. "È stato un giorno incredibilmente emozionante. Se il signor Bourlet fosse stato davanti a me avrei voluto abbracciarlo per dirgli grazie con tutto il mio corpo e la mia anima. È grazie a lui se sono vivo, ho una famiglia di cui sono molto, molto, molto orgoglioso. La mia vita è merito suo", ha commentato il signor Rossler.
Come ultimo ringraziamento al signor Bourlet e alla sua famiglia, il signor Rossler ha chiesto che la famiglia Bourlet ottenga il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni allo Yad Vashem, il Centro Mondiale per la Memoria dell'Olocausto. Si tratta di un'onorificenza riservata ai non ebrei che hanno rischiato la vita durante l'Olocausto per salvare gli ebrei. Un gesto simbolico, ma dall'enorme impatto emotivo.