Abitua la figlia ad usare il wc a soli 2 mesi: "Ora ne ha 5 e mi fa un cenno per dirmi quando deve andare"
Molti genitori sono orgogliosi dei propri figli appena nati, ma c'è qualcosa che accomuna tutti loro e che si può inserire nella lista dei "lati negativi" del magico percorso di crescita di un neonato: i pannolini. A nessuno piace cambiare il proprio piccolo specialmente nel momento della "pupù", ma per amore e per cura ci si prodiga spesso scherzando anche sull'ingrato compito. Eppure ci sono dei genitori che stanno trasmettendo una nuova "tecnica educativa" che fa dire addio ai pannolini fin dalle primissime settimane di vita.
via NY Post
Alexis Abdelaziz, una giovane mamma californiana di 26 anni, ha iniziato a insegnare a sua figlia Aya, ormai di cinque mesi, a usare il water a sole otto settimane di vita. Di solito i bambini iniziano a fare i bisogni sul vasino tra i 18 e i 24 mesi, anche se in alcuni casi possono iniziare a tre anni.
La giovane ha adottato la tecnica della "comunicazione di eliminazione" che si basa sull'idea che i bambini segnalino naturalmente quando hanno bisogno di andare in bagno. Alexis è stata costante nell'insegnamento alla toilette e ha dichiarato che Aya è già in grado di segnalare quando deve andare in bagno, usando il linguaggio dei segni dei bambini.
Il metodo di comunicazione a eliminazione prevede che il bambino trovi un'indicazione, ad esempio mostrando una carta o tracciando un simbolo, e subito dopo i genitori devono posizionarli davanti al vasino o al water ed emettere un suono per far usare il water al bambino. Alexis ha raccontato di sentirsi piuttosto scettica la prima volta che ha provato questa tecnica, eppure sua figlia Aya ha usato il water sin da subito.
"Da allora non ci siamo più fermate. Ogni giorno diventa più costante e capisce meglio", ha raccontato Alexis. "Aya ha appena cinque mesi e pochi giorni fa, per la prima volta, mi ha fatto il linguaggio dei segni, senza che le chiedessi se doveva andare in bagno. Di solito le chiedo se ha bisogno mostrandole un cartoncino di un bagno e poi la porto sul water".
Alexis sta anche insegnando a sua figlia il linguaggio dei segni: "Ci sono molti vantaggi nel fatto che i bambini sappiano comunicare prima di essere in grado di farlo verbalmente, perché sono in grado di dimostrare le loro esigenze e sono emotivamente consapevoli, il che significa che è meno probabile che facciano i capricci o che si sentano emotivamente incompresi", ha spiegato.
"Ovviamente Aya non è ancora in grado di parlare, ma è in grado di capire e può imparare a usare la voce", ha aggiunto Alexis, sottolineando che la chiave dei suoi insegnamenti è la costanza. "Se la porto in bagno per un giorno intero e non le mostro il cartellino o non le faccio i segni, sono sicura che questo la manderebbe fuori strada e le farebbe perdere di vista il suo programma e la sua comprensione. Per questo porto con me la tessera ovunque andiamo e gliela mostro", ha detto.
Molte persone hanno chiesto ad Alexis il motivo per cui ha insegnato a sua figlia questa tecnica in un'età così precoce: "Non è per i pannolini o per mostrare una bimba prodigio. Con questo metodo vedo mia figlia molto più serena, perché i bambini che stanno seduti nei pannolini sporchi non si divertono: piangono, urlano, non è piacevole. Da quando Aya va sul water è sorridente e soddisfatta e dopo aver finito è sempre calma. Non piange quasi mai".
Cosa ne pensate di questa tecnica ormai piuttosto conosciuta?