Mamma accetta l'aiuto del marito per calmare il figlio, ma dopo 2 minuti lui getta la spugna: "Non sono capace"
La vita di un genitore può essere molto stancante, non c'è alcun dubbio, soprattutto se si è letteralmente costretti a pensare al lavoro, alla casa e ai propri figli contemporaneamente. Un aiuto è necessario, altrimenti si rischia l'esaurimento precoce. Sebbene nelle famiglie moderne ci sia ormai maggiore consapevolezza dei propri ruoli e di come moglie e marito debbano dividersi equamente i compiti e le responsabilità famigliari, vige comunque lo stereotipo della donna che si prende cura in via quasi esclusiva dei figli piccoli. Eppure sono tante le mamme che vorrebbero trascorrere anche solo 10 minuti senza le urla del proprio bimbo di pochi mesi, magari pranzare stando sedute a tavola o farsi una doccia in santa pace. È qui che i mariti dovrebbero intervenire a supporto e dimostrare di essere dei bravi partner oltre che dei bravi genitori. Una mamma su TikTok ha spiegato, però, come spesso i mariti forniscano un "falso aiuto", nel tentativo di pulirsi la coscienza, continuando a buttare sulla moglie il peso delle responsabilità legate ai figli.
Rebecca Craig ha pubblicato un video su TikTok in cui ha dichiarato di essere completamente esausta e di doversi prendere una piccola pausa dal figlioletto urlante, almeno per pranzare. Un bimbo di 10 mesi ha ovviamente bisogno di attenzioni costanti, ma è comprensibile che una mamma si senta senza energie se è costretta a prendersene cura senza alcun aiuto da parte del partner. Nel suo video, Rebecca ha spiegato di aver messo il figlioletto nella culla e di essersi presa una pausa di pochi minuti per pranzare. "Ho messo mio figlio nella culla, ho chiuso la porta e sono scesa al piano di sotto per pranzare" ha spiegato Rebecca, "Ho pensato di poter mangiare da sola per 5 o 2 minuti. Mio marito è venuto da me dopo due minuti chiedendomi perché il bambino piangesse". La donna gli ha spiegato che le serviva una piccola pausa ma che non avrebbe mai interrotto il lavoro del marito, - il quale ormai lavora ogni giorno da casa. L'uomo le ha comunque detto che ci avrebbe pensato lui: "Okay, ci penso io al bambino". Rebecca non poteva essergli più grata per quell'aiuto così prezioso in quel momento.
Il problema è che nemmeno due minuti dopo quella proposta di aiuto, il marito è tornato dalla moglie con il figlio urlante in braccio, comunicandole di non essere in grado di gestire quella crisi: "Non avevo nemmeno finito il mio pranzo. Questo è quello che chiamo l'aiuto doloroso", ha dichiarato Rebecca nel suo video. Questo episodio è un classico esempio di ciò che Rebecca definisce "l'aiuto doloroso" o semplicemente "aiutare male"; insomma, in altre parole, ciò si verifica quando sembra che ci siano davvero tutte le migliori intenzioni di aiutare, ma a causa di totale incompetenza, l'aiuto mancato trasforma la situazione in qualcosa di molto peggio. Al suo video si sono succeduti numerosi commenti e persino un video di un'infermiera che ha spiegato ciò che è successo a Rebecca e suo marito con la definizione di "sindrome genitoriale predefinita". Ciò si manifesta quando ci si ritrova in una situazione in cui presumibilmente si riceve l'offerta di aiuto da una mano amica, ma quando si risponde accettando quell'aiuto, si viene dolorosamente "punti con un ago", - una metafora che rende bene l'idea di questa dinamica. In conclusione, ciò che emerge è che molte donne sono incredibilmente stanche della maternità, e la vivono male, semplicemente perché i loro mariti non sono di grande aiuto. Oppure fingono di aiutare, quando in realtà fanno solo peggio.
Voi che ne pensate di questo tema? Scriveteci la vostra riflessione nei commenti!