Vieta alla sua dipendente di usare il telefono: quando rimane bloccata in ascensore nessuno la aiuta

di Irene Pastori

03 Ottobre 2022

Vieta alla sua dipendente di usare il telefono: quando rimane bloccata in ascensore nessuno la aiuta
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Quante volte desideriamo che il fato possa renderci giustizia almeno sul posto di lavoro? Spesso, infatti, ci sono persone sgradevoli che sfogano le proprie insoddisfazioni sui dipendenti solo per avere la soddisfazione di tenere tutto sotto il proprio controllo, quando invece non fanno altro che creare un clima lavorativo pesante e poco produttivo.

Ebbene, il destino di tanto in tanto è dalla parte dei "buoni", come dimostrato dal simpatico racconto condiviso online da una giovane commessa di un negozio di dischi e film.

via Reddit

Pexels - Not the actual photo

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"Ho trovato lavoro in un negozio di dischi e video vicino a casa mia: è un piccolo negozio a conduzione familiare con tre diverse filiali in città. Il lavoro è perfetto per me. Orari flessibili, paga decente ma l'unico neo era il mio supervisore, Amanda. Sembrava non essere contenta di come era andata a finire la sua vita. Di conseguenza, scaricava tutte le sue problematiche su chiunque potesse, specialmente con i dipendenti. Non era nemmeno gentile con i clienti", ha spiegato la giovane.

La donna lavorava lì solo perché era la nuora del proprietario. La commessa ha quindi spiegato il suo disagio a Ken, il proprietario, ma lui ha semplicemente sospirato chiedendo alla giovane di starle alla larga, se possibile. "Ho avuto la netta impressione che nemmeno a Ken importasse molto di lei, ma era sua nuora", ha raccontato.

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"Un giorno, ero al telefono con un cliente per un ordine, quando Amanda voleva fare una chiamata. Mi ha strappato il telefono dalla mano, ha cominciato a inveire contro di me dicendo: "Non userai mai più questo telefono, chiaro?". Mi sono morsa la lingua e ho risposto con un "Va bene". Un mese dopo, c'è stata un'altra sfuriata: dovevo andare in bagno dopo sette ore di turno e Amanda ha iniziato a prendere a calci la porta del bagno chiedendomi di uscire. Dopo avermi riempita di insulti mi ha detto senza mezzi termini che non mi era permesso lasciare il reparto mentre ero in servizio", ha scritto la ragazza aggiungendo che, ancora una volta, ha risposto con un "Va bene".

Poi il giorno della svolta: "Ero nel mio reparto a sistemare i DVD ​​quando il tecnico dell'ascensore mi aveva avvisato che doveva andare a prendere un pezzo sostitutivo per ripararlo e che avrebbe tardato fino alle 19.00. Poco dopo ho notato Amanda che entrava nell'ascensore dalla porta sul retro. Credevo si accorgesse che non fosse alimentato eppure per un attimo ha funzionato: quel tanto che basta per scendere di mezzo piano e poi fermarsi perfettamente a metà tra i due piani".

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Amanda ha chiesto alla commessa di venire lì ad aiutarla ad uscire e lei, cercando di rimanere più seria possibile, le ha risposto che non poteva lasciare il reparto per non venire meno alle sue stesse disposizioni. La donna si è infuriata e, alla fine, le ha chiesto di telefonare per chiamare aiuto. Anche in questo caso, la commessa le ha risposto che non avrebbe rischiato di violare le sue regole usando il telefono. "Mi ha insultata per l'ennesima volta, dicendo che ero licenziata", ha raccontato. Così, la ragazza ha potuto finalmente risponderle per le rime, prima di uscire, lasciare un cartello davanti alla porta con scritto "Chiusi fino alle 19.00 per circostanze impreviste" e raggiungere il capo in auto.

Il signor Ken è rimasto sorpreso di vederla in pieno orario di lavoro presso la sua residenza e le ha chiesto cosa ci facesse lì. "Gli ho raccontato la storia completa e delle regole assurde impartite da Amanda. Poi gli ho detto che era rimasta bloccata nell'ascensore e che ero stata licenziata". Ken ha guardato la giovane commessa sbalordito e poi ha iniziato a ridere: "Dovrei davvero andare lì per farla uscire, ma sto facendo giardinaggio e sporcherei tutto il negozio", le ha risposto. Subito dopo, ha rassicurato la giovane che quella giornata lavorativa sarebbe stata comunque retribuita e che lei aveva ancora il suo lavoro, mentre finalmente si sarebbe occupato di Amanda parlando con lei e con suo figlio.

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