II personale di volo la chiama "signora" e non "dottoressa": "Se fossi stata un uomo non sarebbe successo"
Tutti dovrebbero dare e ricevere il dovuto rispetto a prescindere da chi sono e da che lavoro svolgono. Nessuno può ergersi al di sopra di un proprio simile sbandierando innate o acquisite capacità: tutti siamo uguali, in quanto esseri umani. Eppure c'è chi è ancora molto legato ai propri titoli e si sente minacciato in qualche modo, quando questi non vengono riconosciuti. È successo a Siobhan O'Dwyer, un'insegnante che, dopo molti anni di studio è arrivata ad essere dottoressa nella sua materia di competenza e, giustamente, pretende di essere riconosciuta con quel titolo. Ecco perché la donna ha sollevato una polemica quando la compagnia aerea con cui avrebbe dovuto volare l'ha chiamata "Signora" anziché "Dottoressa".
Si sa che dopo un lungo percorso di studi si diventa "dottore" nella materia che si è scelta come protagonista del corso di laurea. È chiaramente un titolo importante, che riconosce e avvalora tutto quello che si è fatto, sacrifici inclusi, per raggiungere la vetta più alta. Siobhan O'Dwyer, evidentemente, non sopportava l'idea di essere "svilita" da un semplice "signora" al posto di dottore o dottoressa, nonostante il titolo fosse ben visibile sul suo biglietto aereo, e ha polemizzato con il personale di volo colpevole di questo affronto. Dopo aver volato con la compagnia, Qantas, Siobhan ha scritto quanto segue su Twitter:
"Ciao Qantas, mi chiamo Dr. O'Dwyer. Il mio biglietto dice Dr. O'Dwyer. Non dovete guardare il biglietto e poi me, pensando che sia un errore e poi mi chiamate signora O'Dwyer. Non ho passato 8 anni all'università per essere chiamata signora".
La dottoressa O'Dwyer si è impegnata, come tanti altri suoi colleghi, per diventare un medico di successo e ha anche vinto un prestigioso premio alla Exeter Medical School. Il suo post ha ricevuto molte critiche, ma la donna ha tenuto a precisare che la sua polemica non era affatto legata al suo titolo di studio, ma che se fosse stata un uomo tutto ciò non sarebbe nemmeno successo: "Non si trattava del mio ego. Si trattava di mettere in luce una delle mille forme di sessismo che le donne subiscono ogni giorno. Non si tratta del titolo, ma del fatto che questo non sarebbe successo se fossi stata un uomo".
Voi che ne pensate?