Un bar si rifiuta di far entrare un uomo cieco a causa del cane guida "troppo grande": scoppia la polemica

di Marta Mastrogiovanni

27 Aprile 2022

Un bar si rifiuta di far entrare un uomo cieco a causa del cane guida "troppo grande": scoppia la polemica
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La notizia di un uomo cieco a cui è stato rifiutato un posto all'interno di un bar di Londra, poiché accompagnato dal suo "grande e grosso" cane guida, ha fatto molto discutere e la questione non ci meraviglia. Chi ha un impedimento visivo importante, tanto da aver bisogno di un cane guida, si serve dell'animale per orientarsi e cercare di vivere il meglio possibile in una città che spesso non è costruita su misura per i ciechi. Stephen Vallance, un uomo di 44 anni, si era recato al bar per fare colazione, ma il proprietario gli ha negato l'accesso per via del cane. Potete immaginare il disappunto dell'uomo e di sua madre, la quale è intervenuta per difenderlo.

via Mirror

Despite it being illegal for businesses to discriminate against guide dog owners, the cafe told Stephen Vallance to...

Pubblicato da Metro su Sabato 23 aprile 2022

Stephen Wallace ha bisogno di avere il suo cagnolone sempre accanto per poter camminare autonomamente in giro per la città e svolgere anche le attività più banali. Per un non vedente, un cane di servizio è essenziale e nessuno può rifiutarsi di accogliere un animale del genere, perché significherebbe rifiutare l'ingresso al suo padrone, una persona che ha tutto il diritto di entrare in qualunque tipo di negozio. Stephen Wallace soffre anche di altri disturbi e non si sarebbe potuto nemmeno sedere all'esterno del locale, dove il proprietario gli aveva offerto un posto, poiché come spiega la mamma "Stephen non può stare seduto al freddo perché ha recentemente avuto un trapianto di rene e soffre il freddo molto più degli altri".

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Flickr / Timothy Krause / Not the actual photo

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Il proprietario del bar, però, è stato irremovibile: il cane era troppo grande. "Wills è un cane di taglia normalissima" ha ribadito Ann, la madre di Stephen, la quale ha ricordato di come il figlio avesse già avuto lo stesso tipo problema in quel bar, molto tempo prima della pandemia, con un altro cane. Linton, l'ex cane guida di Stephen, purtroppo è deceduto durante la pandemia di Covid-19 e l'uomo aveva dovuto aspettare quasi 2 anni per farsi assegnare Wills, ancora in fase di addestramento ma pur sempre "gli occhi" di Stephen.

Pxhere / Not the actual photo

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"Stephen ha molti problemi di salute" ha confermato la madre, "ma ogni altro bar è stato fantastico con lui, è solo questo bar che ha avuto un problema con il cane". Il bar in questione non si è minimamente scusato dopo l'accaduto, sostenendo di non aver avuto abbastanza spazio per poter accogliere tutti e tre: "Alla gente del bar non piace, perdiamo clienti. È venuto l'altro giorno con il grosso cane ma non c'era posto. Non capiscono, pensano che solo perché hanno un cane guida possono andare ovunque e sedersi dove vogliono, ma non funziona in questo modo. Abbiamo tavoli e sedie fuori, e loro non ci vogliono stare. Questo è il motivo per cui non li lascerò entrare di nuovo".

Le dure parole del proprietario sono state fortemente criticate dai portavoce dell'associazione Guide Dog, che sottolineano come sia stato ingiusto che Stephen e sua madre siano stati messi in quella spiacevole posizione.

Voi cosa ne pensate?

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