Condivisero l'esperienza dell'Olocausto, ma si persero di vista: due amici si ritrovano 80 anni dopo
Nella vita, al di là dei legami famigliari, si instaurano rapporti molto profondi che possono durare per sempre. Amicizie che nascono nell’infanzia e che si ha la fortuna di coltivare per tutta la vita, o che si portano nel cuore finché si ha memoria. A creare tali legami sono le affinità, la sintonia ma, in alcuni casi, sono delle forti esperienze condivise a far sì che un’amicizia diventi indistruttibile. Capita però che le strade si dividano, perdendo i contatti per motivi diversi, ma il ricordo della persona cara non ci abbandona mai. Se poi un giorno si ha la fortuna di ritrovarsi, ecco che l’emozione diventa incontenibile.
Vi raccontiamo la storia di due vecchi amici che si sono incontrati di nuovo dopo tantissimi anni e che, in gioventù, condivisero qualcosa di terribile: l'Olocausto, quando furono entrambi prigionieri nei campi di concentramento.
via Washington Post
Jack Waksal e Sam Ron si conobbero nel 1943 nel campo di lavoro polacco di Pionki. All’epoca erano due adolescenti, costretti a passare le giornate spalando carbone all’interno di una fornace. Le lunghe ore erano scandite dalla fatica e dal sudore, dalla sporcizia e dal timore legato alla propria sorte.
I ricordi di Sam sono legati a “Un duro lavoro, cattive condizioni, freddo, fame. Centinaia di persone morte. Non era raro svegliarsi la mattina e trovare la persona accanto a te senza vita.”
Secondo Jack, è un miracolo che siano entrambi sopravvissuti. Racconta che le persone non ricevevano cibo per intere settimane, qualcuno provava persino a nutrirsi con le cortecce degli alberi. I turni di lavoro duravano anche 24 ore.
In quelle disperate condizioni, Sam e Jack si sono fatti forza l’un l’altro diventando amici per la pelle. Dopo un anno trascorso insieme, Waksal è riuscito a scappare nella foresta, affrontando il freddo invernale per sei mesi. Ron, invece, venne salvato dai soldati americani mentre si trovava in una marcia della morte nazista.
Entrambi sono scampati a una fine terribile, senza più avere notizie l’uno dell’altro né tantomeno sapere se fosse ancora vivo.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i due uomini ricominciarono una nuova vita negli Stati Uniti. Entrambi trascorsero un lungo periodo nell'Ohio, senza però mai incontrarsi.
Finché un evento non ha fatto sì che i due potessero rivedersi: la cena del Museo dell’Olocausto degli USA, nella Florida meridionale.
Sam Ron era tra i presidenti onorari dell’evento e mentre si trovava sul palco per il suo discorso, ha citato il proprio nome polacco: Shmuel Rakowski.
A quel punto, Jack ha capito che si trattava del suo vecchio amico: "Quando l'ho visto, era come se fosse mio fratello! Ogni giorno, era così difficile al campo" ha detto emozionato.
“Abbiamo lavorato insieme. Abbiamo sofferto insieme" ha detto Sam. "È stata una giornata molto emozionante e spero di rimanere in contatto con lui".
A 97 e 98 anni, i due si sono ritrovati come veri e propri fratelli perduti e si augurano di non perdersi di vista da questo momento in poi. Una storia davvero emozionante, un’amicizia senza tempo che ha avuto un meritato lieto fine.