Un bambino di 8 anni ha un crisi di pianto in aereo, ma una sconosciuta trova il modo per calmarlo

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di Isabella Ripoli

27 Marzo 2022

Un bambino di 8 anni ha un crisi di pianto in aereo, ma una sconosciuta trova il modo per calmarlo
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Affrontare un lungo viaggio potrebbe essere stancante per qualsiasi persona. Che sia per piacere, affari o altro ancora, rimanere seduti su un mezzo di trasporto per tante ore potrebbe rivelarsi un problema. Ancora di più se si viaggia in aereo dove ogni spostamento è centellinato per mancanza di spazio e non si può nemmeno ingannare il tempo utilizzando internet. 

In una situazione simile si sono trovati i passeggeri di un volo della durata di 8 ore.

What Rochel Groner, director of Friendship Circle of Charlotte does when a flight is delayed 3 hours. Heart, Soul, Friendship!

Pubblicato da Friendship Circle of Michigan su Domenica 16 luglio 2017

Il volo in questione doveva portare tutte le persone a bordo da Bruxelles a New York. Appena partiti, dopo ben tre ore di ritardo e di attesa in aeroporto, la situazione era molto tranquilla: ognuno era seduto al proprio posto e si intratteneva come preferiva. Almeno fino a quando qualcosa non ha turbato la calma che regnava.

All'improvviso un bambino affetto da autismo ha iniziato a lamentarsi, urlare e piangere. Probabilmente non si sentiva a suo agio in una situazione che sarebbe durata ancora diverse ore. I genitori del piccolo non sapevano cosa fare per calmarlo e la situazione nell'aereo diventava sempre più insostenibile. È stato proprio in quel momento che è intervenuta una donna, chiedendo ai genitori del ragazzo di poter fare qualcosa per aiutarli

Lei è Rochel che, insieme a suo marito, stava rientrando da un viaggio in Israele. La donna gestisce un'associazione che si occupa di aiutare persone disabili in difficoltà e forse è stato questo il motivo che l'ha spinta ad agire.

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Pexels / Not the actual photo

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Rochel si è avvicinata al bambino, gli ha teso una mano e con molta pazienza ha cercato di farlo calmare. Si è seduta a terra al suo fianco, l'ha abbracciato, gli ha parlato e gli ha anche dato il suo cuscino per il collo. Tutto pur di farlo sentire a proprio agio e fargli trascorrere in totale serenità le restanti ore di volo. Il bambino fortunatamente aveva compreso subito le buone intenzioni della donna e si era fidato, lasciando che lei si prendesse cura di lui. 

Il marito di Rochel, emozionato da tanta bontà d'animo di sua moglie, ha ritenuto opportuno immortalare in qualche foto l'episodio per renderlo di pubblico dominio su Facebook. 

Un gesto bellissimo compiuto da una donna dal cuore grande che ci insegna una cosa importante: per migliorare la giornata di qualcuno, a volte, basta anche una piccola azione. Non è necessario, infatti, fare sempre qualcosa di plateale per dare una mano. A volte basta una parola, una carezza, un bacio o un cuscino per tranquillizzare l'animo di un'altra persona, proprio come ha fatto Rochel. 

A lei va un ringraziamento speciale per ciò che ha fatto e a suo marito per averlo condiviso con tutti noi. 

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