Lo cacciano di casa a 18 anni e poi gli chiedono di tornare: quando lui si rifiuta, vanno su tutte le furie
Desiderare di andare ad abitare da soli o con qualcuno, lasciando la casa dei propri genitori, è del tutto normale ed è anche spesso incentivato dagli stessi genitori a un certo punto della vita. Non c'è un'età anagrafica per andarsene di casa e chi lo fa o è perché deve andare a studiare in un'altra città, o perché ha un lavoro ben pagato e, oltre a potersi permettere un affitto, vuole dimostrare a tutti di essere economicamente indipendente. Si tratta di un "rito di passaggio" che sancisce ufficialmente l'inizio della propria vita da adulto, in un certo senso. Restare ad abitare con i genitori, comunque, va bene lo stesso e non è affatto da condannare, soprattutto perché possono esserci mille buoni motivi per restare vicino a mamma e papà. La storia che vi stiamo per raccontare, però, non sembra rientrare in una di queste categorie e per questo ha fatto tanto parlare gli utenti sul web.
via Reddit
Flickr / Not the actual photo / Fil.Al
Un ragazzo di 18 ha raccontato su Reddit la sua particolarissima situazione famigliare, chiedendo consiglio agli utenti e domandandosi se effettivamente era stato lui a comportarsi male o i suoi genitori. Ma facciamo chiarezza. Il giovane ha raccontato di essere nato da una gravidanza non voluta, ma che per motivi religiosi è stata comunque portata a termini. I suoi genitori, entrambi di origine indiana e inseriti nella comunità locale, sono sempre stati molto chiari sul fatto che, una volta raggiunta la maggiore età, si sarebbe dovuto trasferire altrove. Con questi presupposti, il ragazzo ha sempre cercato di risparmiare qualche soldo, fin dall'età di 13 anni, e oggi può dirsi abbastanza soddisfatto di ciò che è riuscito a mettere da parte. Come da copione, alla viglia dei suoi 18 anni, i genitori gli hanno chiesto se avesse trovato un posto dove andare a vivere.
Il giovane pensava che sarebbe andato a vivere con altri quattro ragazzi, ma quando una famiglia indiana gli ha proposto di andare a vivere nel loro garage appena ristrutturato, ad un prezzo davvero accessibile (solo 150$!), non ci ha pensato su due volte. Il giorno dopo il suo compleanno, il ragazzo si è dunque trasferito, esaudendo in un certo senso anche il desiderio dei suoi genitori.
I genitori, però, hanno apparentemente ripensato alla loro decisione dopo che il figlio ha accettato di farsi ospitare da una famiglia di origine indiana. Il motivo? In questo modo sembrerebbe che loro lo abbiano cacciato di casa e che lui abbia trovato rifugio presso un'altra famiglia: un conto era se andava a vivere con dei coinquilini, ma così che figura ci avrebbero fatto i genitori? Questo è stato il primo pensiero della madre e del padre. Il giovane ha risposto loro che, in effetti, è proprio così che si sono comportati e che per fortuna lui ora ha trovato una buona sistemazione a cui non vuole rinunciare. Inoltre, ha specificato che la famiglia che lo ospita non voleva neanche ricevere la rata dell'affitto, ma che lui ha insistito per pagargliela. I suoi genitori si sono infuriati quando il figlio si è rifiutato di tornare a vivere con loro, a seguito di una loro esplicita richiesta, e ora lui si chiede se ha fatto bene a continuare per la sua strada.
La maggior parte degli utenti gli ha dato ragione, ma voi che ne pensate?