Spinge la sedia a rotelle della mamma per tutta la durata della maratona e batte il record mondiale

di Marcello Becca

20 Novembre 2021

Spinge la sedia a rotelle della mamma per tutta la durata della maratona e batte il record mondiale
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Sembra impossibile, ma Eric Domingo Roldán nella maratona di Barcellona ha corso i canonici 42 chilometri in 2 ore 53 minuti e 28 secondi, stabilendo così il nuovo record del mondo ma… lo ha fatto spingendo per tutto il percorso la sedia rotelle su cui sedeva la mamma affetta da sclerosi multipla! Un’impresa che doveva essere solo un modo per raccogliere fondi ai fini della ricerca di questa tremenda malattia genetica e che - invece - ha assunto i tratti di un racconto epico, un gesto eroico.

 

via Runners World

Siamo in molti ad avere il fiatone dopo tre piani di scale. Immaginate, allora, di essere tanto allenati da poter concludere una maratona di 42 chilometri in un tempo inferiore alle tre ore. Questo significa percorrere un chilometro in 4 minuti e qualche secondo, in modo costante, di corsa. Se si pensa che i monopattini elettrici non possono superare i 20 Km/h, si può avere un’idea dello sforzo e della velocità che tutto questo implica.

Un risultato simile sarebbe di per sé straordinario e degno di menzione, ma a Eric Domingo Roldán non era sufficiente. Per quanto incredibile possa sembrare, questo runner non professionista ha ottenuto il record mondiale alla maratona di Barcellona spingendo una carrozzina su cui era seduta sua madre affetta da sclerosi multipla. Mamma Silvia è affetta da questa malattia neurodegenerativa da 17 anni che attacca e colpisce il sistema nervoso centrale e che l’ha costretta a vivere su una carrozzina.

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Eric è un grande appassionato di corsa, ogni anno gira il mondo come tutti gli appassionati di questo sport per partecipare alle gare più impegnative. Però, qualche anno fa si è messo in testa di correre un po’ per scherzo spingendo sua mamma sulla sua sedia a rotelle.

Quello che inizialmente era solo un “gioco” per non lasciare solo la donna ammalata e farla divertire, ha presto acceso una lampadina nella mente di questo runner amatoriale. Perché non far diventare questo suo sforzo una sorta di campagna promozionale a favore di tutte le persone affette da questa terribile e sconosciuta sindrome?

La sua corsa sarebbe diventata uno strumento per dare il proprio contributo alla scienza e la volontà di spingersi sempre un po’ più in avanti – prima il gioco, poi le corse più brevi fino alla maratona e al Guinness World Record – sarebbe stato il suo modo di far conoscere al mondo questa malattia.

Sono partiti davanti a tutti, perfino di fronte agli atleti élite e hanno corso i primi 7-8 chilometri da soli, con la strada libera di fronte a sé. Quarantadue chilometri e centonovantacinque metri dopo, Eric e Silvia ce l’hanno fatta. Hanno tagliato il traguardo più veloce di chiunque altro ci avesse mai provato prima: due ore, cinquantatré minuti e ventotto secondi.

L’hanno fatto tra gli applausi di tutta la città di Barcellona, accalcata sulle transenne per vedere due nuove star uniti per la lotta a una sindrome terribile e, ad oggi, incurabile.

Questa sì che è una storia straordinaria!

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