Bimbo orfano è stato adottato da un papà single: 21 anni dopo è un atleta che gareggia alle Olimpiadi
Ci sono molte coppie che scelgono di adottare, anziché concepire naturalmente i propri figli. A seconda dei Paesi in cui si è residenti, il processo di adozione può essere più o meno ostacolato, ma in ogni caso, rimane un percorso lungo e faticoso per entrambe le parti. Negli anni '90, poi, doveva essere ancora più difficile adottare un bimbo se si era single e, per di più, omosessuali. Jerry Windle, però, sognava da sempre di essere padre e un bel giorno, dopo aver letto un articolo incentrato su un papà single, si è informato sulle sue possibilità di adozione. Jerry è riuscito ad adottare Jordan, un bambino cambogiano che perse i suoi genitori quando aveva appena 1 anno di vita, salvandolo da un'esistenza in orfanotrofio. Il piccolo Jordan non era nelle migliori condizioni quando è approdato negli Stati Uniti con il suo papà adottivo, ma le cure e l'amore di Jerry lo hanno fatto riprendere. Oggi, dopo 21 anni, gareggia alle Olimpiadi di Tokyo, rappresentando gli Stati Uniti.
via Today
Jordan era finito in orfanotrofio dopo la tragica e prematura morte dei suoi genitori; quando Jerry lo ha adottato, il piccolo aveva solo 18 mesi e aveva assolutamente bisogno di cure mediche: soffriva di malnutrizione, scabbia, infezioni varie e parassiti intestinali. Jerry lo ha preso con sé e ha fatto del suo meglio, offrendogli tutte le cure necessarie e tutto l'amore di un genitore. Jordan si è ripreso ed ha iniziato la sua nuova vita negli Stati Uniti, il Paese per cui, 21 anni dopo, avrebbe gareggiato in una delle più grandi e importanti manifestazioni sportive di sempre, - le Olimpiadi.
Le abilità sportive di Jordan sono emerse quando era ancora un bambino e frequentava i campi estivi. Il piccolo aveva dimostrato di essere molto portato per lo sport, in particolare per le attività in acqua e, quindi, non stupisce che, con il passare degli anni, sia diventato un atleta professionista. Papà Jerry lo ha incoraggiato sin da subito, iscrivendolo a dei corsi e a delle gare nazionali.
Ventuno anni dopo da quel primo incontro con papà Jerry, Jordan gareggia alle Olimpiadi di Tokyo, rappresentando gli Stati Uniti nella squadra di tuffi. È un peccato che suo padre non possa essere fisicamente presente tra il pubblico, a causa delle rigide restrizioni anti-Covid, ma ha dichiarato di essere sempre con lui con il cuore. Jordan è molto orgoglioso di suo padre: "Di solito riesco a sentirlo in mezzo al pubblico, il che è fantastico. Non averlo alle Olimpiadi sarà diverso. Vorrei che fosse lì con me, ma questo non cambia quello che sto andando a fare". E Jerry sa bene quanto questo avvenimento sportivo sia importante per suo figlio e non potrebbe esserne più orgoglioso.
Nel 2011, Jordan e suo padre hanno condiviso un altro importante traguardo insieme, ovvero la pubblicazione di un libro autobiografico dal titolo "An Orphan No More: The True Story of a Boy", - un'opera nata con lo scopo di diffondere la bellissima e positiva storia di un bimbo orfano che grazie all'amore di un padre adottivo è riuscito a trovare la sua strada, nonché la felicità.
Jordan è davvero grato per il supporto e l'amore di suo padre in tutti questi anni: "È tutto per me. Non sarei qui se non fosse per lui, per il suo amore e per il suo sostegno. È sempre lì per me, mi chiama sempre. Farei qualsiasi cosa per lui, e sono sicuro che lui farebbe lo stesso per me".