Questi 3 fratellini sono stati adottati da un papà single dopo aver vissuto con 16 famiglie diverse
Essere un bambino in attesa di essere adottato significa vivere in balia di una quantità infinita di emozioni e sentimenti. Vedere altri bambini che vengono adottati e chiedersi costantemente quando arriverà il proprio momento può essere davvero struggente. I bambini sono tutti uguali. Non esistono bambini di serie A e di serie B. Questo dovrebbero comprenderlo le famiglie che vorrebbero adottare un figlio. Purtroppo, però, ci sono alcune famiglie che al momento dell’adozione prediligono bambini con determinati requisiti, condannando inevitabilmente gli altri a passare qualche altro anno in attesa di avere una vera famiglia.
via Newsner
Uno di questi requisiti, per esempio, è l’età. Generalmente si prediligono bambini molto piccoli di età non inferiore ai 3 anni. Di conseguenza, bambini molto più grandi, anche di 9-10 anni, vengono spesso evitati, lasciandoli in balia del passare del tempo che, avanzando, li rende sempre più grandi e sempre più lontani da quel magico momento che anche loro avrebbero il diritto di vivere. Ci sono alcuni bambini che condividono questo tipo di esperienza con i propri fratelli. Questo comporta ad un mix di emozioni positive e negative: se da un lato si attende gioiosamente il momento dell’adozione, dall’altro la paura di essere separati prende il sopravvento.
Fortunatamente non tutte le storie finiscono male, alcune hanno anche un bellissimo lieto fine. Una di queste è quella di Navaeh, Willis e Miquel, tre fratelli rispettivamente di 9, 6 e 4 anni provenienti dallo Utah (Stati Uniti), adottati da Darryl Andersen, un padre di famiglia single che, profondamente colpito dalla loro storia, decise di portare a casa tutti e tre per non separarli.
La storia di questi tre fratelli è tanto commovente quanto tortuosa. Prima di questo momento gioioso, Navaeh, Willis e Miquel (a partire dal 2016 e nel corso di cinque, interminabili, anni), vennero affidati a ben 16 famiglie affidatarie diverse. Sappiamo benissimo quanto possa essere duro il trasferimento da una casa all’altra per dei bambini; e quando il numero di volte aumenta incessantemente, può diventare davvero preoccupante per la loro salute mentale.
Emotivamente, infatti, i tre fratellini erano abbastanza irrequieti. È molto difficile, quasi impossibile, potersi affezionare a qualcuno quando non si ha una stabilità affettiva. Subire un trasferimento per sedici volte significa essere pronti inevitabilmente a subirne un diciassettesimo, un diciottesimo e così via.
Questa dura esperienza, però, rese il loro legame più forte e inviolabile. I tre fratellini divennero consapevoli della loro reciproca fedeltà e capirono che non si sarebbero mai abbandonati a vicenda. È proprio alla luce di questo legame che Darryl capì quanto i tre bambini avessero bisogno gli uni degli altri e quanto una separazione avrebbe potuto danneggiarli emotivamente.
Grazie a Darryl, nei tre bambini rifiorì la fiducia nei confronti del prossimo. L’uomo, infatti, venne subito accettato amorevolmente e, ad oggi, Navaeh, Willis e Miquel lo riempiono d’amore e di belle parole. Un aspetto molto toccante di questa storia è che Darryl è già padre di tre figli (che fortunatamente hanno accolto positivamente i nuovi arrivati). Da qui possiamo dedurre come il suo nobile gesto non sia stato finalizzato a colmare un vuoto ma a fare semplicemente del bene.
Ad oggi, Navaeh, Willis e Miquel vivono in un luogo che non è di passaggio ma che profuma di casa. Potranno finalmente progettare la loro vita senza aver paura di cosa gli riserverà il futuro. Potranno svegliarsi la mattina senza pensare a quale sarà la prossima casa in cui verranno affidati. Potranno vivere senza la paura di essere separati e potranno condividere momenti felici, salutando per sempre quelli tristi. Ma soprattutto, questi tre coraggiosi fratellini potranno vivere con una nuova consapevolezza, la più preziosa di tutte: adesso hanno una famiglia che non li abbandonerà mai.
Questa storia ci insegna a non dare nulla per scontato e ad esprimere quotidianamente gratitudine per la nostra famiglia. È una storia emozionante che ci fa capire quanto siamo fortunati ad avere un luogo caloroso in cui possiamo sempre rifugiarci e nel quale possiamo creare nuovi ricordi con le persone che amiamo di più al mondo: la nostra casa.