"Mamma, oggi ho fatto piangere un'insegnante": la figlia racconta il bel gesto nei confronti di un compagno di classe

di Marta Mastrogiovanni

19 Aprile 2021

"Mamma, oggi ho fatto piangere un'insegnante": la figlia racconta il bel gesto nei confronti di un compagno di classe
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Insegnare ai bambini ad essere empatici dovrebbe essere una priorità assoluta della famiglia e anche della scuola, perché molto spesso l'intelligenza emotiva ha molto più valore di un Q.I. particolarmente elevato. Il mondo e l'intera umanità, sicuramente, ne guadagnerebbe in tutto e per tutto. Per fortuna, siamo testimoni di diversi casi in cui questa empatia emerge al momento giusto. Kristin Banga Adair fa sempre un gioco con sua figlia quando la va a prendere a scuola: raccontare i momenti più belli e alti della giornata e i momenti più bassi, di cui si va meno fieri. Un giorno, la figlia di Kristin ha raccontato alla mamma di aver avuto un momento così "alto" ed importante, che sovrastava qualunque altra esperienza fatta durante quella giornata. Le parole con cui ha esordito, però, avevano stranamente messo in allarme Kristin: "Mamma, oggi ho fatto piangere un'insegnante a scuola". In realtà, Kristin può essere più che orgogliosa di sua figlia.

Facebook / Kristin Banga Adair

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La figlia di Kristin ha raccontato alla mamma che quel giorno, nella sua classe di Arte, un suo compagno affetto dalla Sindrome di Tourette si è buttato a terra e ha iniziato a gridare. A causa della Sindrome, che consiste in un disturbo neurologico caratterizzato da tic multipli ripetuti, come suoni e spasmi muscolari improvvisi e privi di finalità., il ragazzo si comporta in modo "strano" e innaturale per la maggior parte dei suoi compagni di classe. Quel giorno, in preda ad un attacco improvviso, il ragazzino si è gettato a terra e tutti si sono messi a ridere di lui. La figlia di Kristin, assistendo a quella scena, ha capito quanto fosse ingiusta quella reazione nei confronti di quel ragazzo e ha deciso di agire diversamente. Invece di deriderlo, si è sdraiata a terra con lui! Immediatamente, tutti gli altri hanno smesso di ridere o di prendere in giro quel ragazzo.

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Facebook / Kristin Banga Adair

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In quel momento, un'insegnante di sostegno, nonché madre del ragazzo, che si era affacciata in quella classe e che aveva assistito alla scena, si è precipitata subito in lacrime ad abbracciare la figlia di Kristin. L'ha ringraziata per il suo gesto gentile, visto che non tutti sono in grado di accettare la diversità di suo figlio. 

Alla madre, la giovane ha riferito che l'abbraccio ricevuto da quell'insegnante è stato così stretto e pieno di affetto, da superare persino gli abbracci di "zia Jenna". Kristin ha avuto un momento di commozione nell'ascoltare il racconto di sua figlia, ma tra le lacrime è riuscita a guidare fino a casa. Naturalmente ha ripetuto alla figlia quanto fosse orgogliosa di lei e del suo gesto.

Facebook / Kristin Banga Adair

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Una storia che sottolinea l'importanza del dialogo genitori-figli, soprattutto su ciò che riguarda "il diverso": bisogna educare i ragazzi all'empatia e alla diversità. Essere empatici significa saper vedere la realtà anche con gli occhi degli altri e saper ascoltare con altre orecchie. In poche parole, significa saper sentire il mondo con il cuore di un altro.

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