10 cose che cambiano inesorabilmente quando perdiamo un genitore
Quando perdiamo una persona a noi cara, ci rendiamo conto che il mondo in cui abbiamo vissuto fino a quel momento adesso cambierà per sempre. Cambierà un po' perché dovremo fare i conti con l'assenza della persona che non c'è più fino alla fine dei nostri giorni, un po' perché nulla sarà più lo stesso, e noi non potremo fare altro che reagire a modo nostro a questo doloroso cambiamento, interiore ed esterno. Ecco 10 cose che cambiano in noi quando viviamo un lutto improvviso e doloroso in famiglia, specialmente se si tratta di un genitore.
via Psychology Today
- Ci sentiremo soli e tristi: non importa quanto tempo passerà e sia passato dalla dipartita dei nostri genitori, la sofferenza per quest'assenza così grande, per questo vuoto così incolmabile, non cesserà mai di coabitare in noi. Ma il tempo addolcirà anche questo dolore, senza però cancellarlo.
- Ci sentiremo a disagio con gli altri: ci sentiremo probabilmente a disagio con le persone a noi care, con i nostri amici che ancora hanno il privilegio di passare del tempo con i loro genitori. Anzi, i primi tempi li odieremo per questo, e proveremo una certa invidia sottile. Ma è normale.
- Le festività non saranno più le stesse: il Natale non sarà più senza le luci e la gioia di una volta, i compleanni non saranno più quel momento in cui nostro padre o nostra madre ci chiamavano a telefono per farci gli auguri e per rendere la nostra giornata migliore. I pranzi e le cene di famiglia porteranno sempre con sé un vuoto inestinguibile.
- Ci renderemo conto di quanto gli volevamo bene: soltanto con la loro assenza impareremo veramente cosa significa voler bene e amare alla follia nostro padre e nostra madre. La loro morte è il momento in cui capiamo alla perfezione che il mondo senza di loro sembra non avere più senso.
- Sentiremo storie di tutti i tipi su di loro: Per mantenere viva la loro memoria ci racconteranno tante storie e aneddoti su di loro, magari episodi che nemmeno conoscevamo come figli, ma che ci faranno avvicinare ancora di più alla loro essenza.
- Capiremo il vero significato di "famiglia": soltanto quando nostro padre o nostra madre non ci saranno più capiremo profondamente il significato di famiglia, di unità, di affetto reciproco, di amore incondizionato. Valori che nella vita frenetica di tutti i giorni tendiamo a dimenticare troppo in fretta.
- Una parte di noi non esisterà più: è come se, al momento della loro morte, una parte del nostro corpo o del nostro cuore fosse strappata via con forza dalle nostre viscere; la nostra anima non sarà mai più quella che era prima, la trasformazione interiore è entrata in atto...
- Tenderemo ad essere più deboli: non è difatti un caso che spesso tenderemo a sentirci malaticci, deboli, febbricitanti, fisicamente non in forma, come se il nostro corpo stesse cercando una figura genitoriale che possa prendersi di nuovo cura di lui...
- La tristezza sarà sempre la nostra compagna: la tristezza per averli persi non se ne andrà mai con facilità, e i momenti di svago e di felicità saranno sempre più rari.
- Sentiremo ancora l'impulso di chiamarli per parlare con loro: lo facevamo sempre quando erano in vita, e ora che non ci sono più sarà dura perdere progressivamente quest'abitudine.
Nonostante il lutto per un genitore sia una delle sofferenze più grandi che un figlio può sopportare in vita, questo dolore con il tempo e con la giusta cura di noi stessi può affievolirsi, può trasformarsi in nuova consapevolezza di noi stessi, di una nuova fase della vita che accomuna nella sua imperscrutabilità, l'umanità intera. Alla fine, tutti diventiamo orfani.