In Messico chi non indossa la mascherina in strada è costretto a svolgere lavori socialmente utili
Sono mesi, ormai, che la pandemia di Covid-19 fa sentire la sua presenza in tutto il mondo. Le misure per contrastare contagi e decessi si sono moltiplicate in tutto il mondo, con frequenze e modalità diverse, nell'attesa che la malattia allenti un po' la presa sulla popolazione. Proprio tra le persone, tuttavia, c'è chi ancora non riesce ad accettare che, per il bene comune, è opportuno osservare regole e comportamenti responsabili.
Rifiutarsi di indossare la mascherina, ad esempio, è un sentimento molto più diffuso di quanto pensiamo e per contrastarlo, le autorità di vari Paesi nel mondo studiano provvedimenti sempre più severi per i reticenti. Proprio come è accaduto in Messico, dove il governo di ha deciso di passare alle contromisure in modo forte.
via Codigo San Luis
JEDIKNIGHT1970/Wikimedia - foto di archivio
Giovedì 24 settembre 2020, il Congresso di Stato ha approvato nuove sanzioni per chi, in strada, non indosserà la mascherina protettiva. Le persone in questione riceveranno dapprima un avvertimento scritto, che avrà la funzione di monito, e in un secondo momento potranno essere obbligate a svolgere lavori socialmente utili.
Una punizione che sta sollevando non poche discussioni, dopo che in altre parti del mondo sono stati adottati provvedimenti simili. In Indonesia, ad esempio, chi protesta contro l'uso della mascherina, è stato messo a scavare fosse per le vittime del Covid-19. Le sanzioni approvate in Messico valgono anche per chi parteciperà ad assembramenti pubblici non autorizzati, senza ovviamente rispettare le dovute misure di sicurezza.
Per favorire il rispetto delle regole, il governo messicano e i comuni hanno stretto accordi che prevedono la distribuzione gratuita di tutti i dispositivi di protezione ai cittadini, in modo da rendere la comunità preparata a proteggersi. Che ne pensate? Il lavoro socialmente utile per chi non indossa la mascherina è un provvedimento giusto oppure eccessivo?