Una biblioteca legge storie al telefono agli anziani che vivono nelle case di riposo e si sentono soli

di Simone Fabriziani

13 Settembre 2020

Una biblioteca legge storie al telefono agli anziani che vivono nelle case di riposo e si sentono soli
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Leggere una storia, un racconto o sentirselo raccontare non è soltanto una cosa che molti bambini piccoli amano molto, ma può essere anche un'abitudine che può portare giovamento a più anziani, sopratutto quelli che sono costretti a vivere da soli, lontani dai parenti più stretti, dentro le case di riposo e le residenze. Una biblioteca di Madrid dal 2013 porta conforto e compagnia a queste persone che si sentono particolarmente sole grazie all'iniziativa "Biblioteca per anziani".

via El Pais

El Pais

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Questa iniziativa è nata nel 2013 presso la biblioteca Soto del Real, nella capitale spagnola, a cura di Juan Sobrino e dei molti volontari che si sono prodigati per renderla realtà. Se inizialmente i volontari della biblioteca si recavano nelle case di riposo per leggere una storia agli anziani, adesso, in tempi post-Covid 19, molte di queste persone non escono più di casa come una volta per ragioni di sicurezza e prevenzione, oppure sono nelle residenze di riposo in solitudine, senza poter vedere per lungo tempo i parenti più stretti.

Per questo adesso, Juan Sobrino e i suoi volontari bibliotecari, usano il telefono cellulare per leggere le storie agli anziani, sacrificando la vicinanza fisica ma non rinunciando a 20 minuti di lettura e di rapporto "vocale".

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El Pais

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In questo modo, molti degli anziani che stanno usufruendo del servizio bibliotecario "telefonico"; i volontari del Soto del Real leggono un racconto o parte di un romanzo per via telefonica e durante una sessione settimanale che può durare circa 20 minuti o anche di più"Dobbiamo portare loro dei libri per combattere l’isolamento sociale, finché si potrà leggere di nuovo nelle residenze", ha detto Juan Sobrino, il responsabile della Biblioteca Soto del Real.

In attesa che questi anziani possano uscire dalle loro residenze, tornare ad entrare in contatto con i propri cari, e perché no, farsi leggere delle storie straordinarie dai volontari della biblioteca. In presenza, però.

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