Una ragazza adottata ritrova suo padre dopo 24 anni e scopre che lavoravano per la stessa società di volontariato

di Davide Bert

06 Settembre 2020

Una ragazza adottata ritrova suo padre dopo 24 anni e scopre che lavoravano per la stessa società di volontariato
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Quasi tutti i bambini che sono stati adottati, a un certo punto della vita sentono l’impulso di cercare i propri genitori biologici. Ciò non vuol dire che ripudino la famiglia che li ha accolti. Si tratta semplicemente dell’istinto naturale di trovare le proprie radici, di trovare risposta ad alcune domande, e di liberarsi finalmente da quel senso di irrisolto. Non sempre questa esperienza si conclude felicemente, ma quando ciò accade è come se ogni pezzo andasse al suo posto.

via Daily Mail UK

Fox10/YouTube

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Will Russell oggi è un uomo cambiato, più maturo, in una sola parola, migliore. Era molto giovane quando è diventato padre della piccola Amy, forse troppo. A quei tempi la sua vita era molto diversa, non aveva stabilità e lottava contro la dipendenza da alcol. Era a stento in grado di prendersi cura di sé stesso, quindi non avrebbe mai potuto badare ad una bambina. Si è trovato così costretto a darla in adozione. Nel corso del tempo l’uomo ha avuto una vera e propria metamorfosi interiore. Ha smesso di bere, e a cominciato ad occuparsi del prossimo.

Una sorta di moto spontaneo lo ha condotto verso la Phoenix Rescue Mission, in Arizona. Questa organizzazione cristiana, offre aiuto e sostegno ai bisognosi. Da semplice volontario Will è poi passato a ricoprire un ruolo a tempo pieno, fino a divenire pastore.

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Nel 2013 Amy, ormai grande, ha voluto rintracciare il suo padre naturale. È riuscita a contattare uno dei suoi fratelli, e da lui ha ottenuto il nome e il telefono di Will. Emozionatissima l’ha chiamato, e i due si sono poi visti pochi giorni dopo in un bar per fare colazione insieme.

L’incontro è stato incredibile, tra paura, imbarazzo, agitazione e gioia. Amy ha raccontato di sé e Will le ha detto di come erano trascorsi quei 24 anni, del suo problema di alcol e della sua seconda esistenza. Le ore sono volate, e l’uomo, sebbene con rammarico, ha detto a sua figlia che doveva andare perché lo aspettavano alla missione.

Quando la ragazza ha sentito quelle parole è rimasta sbalordita: senza saperlo i due lavoravano da tempo per la medesima organizzazione, anche se in dipartimenti diversi e lontani tra loro. Quella riunione, già di per sé così straordinaria, è diventata così eccezionale: era il segnale che qualcosa di inesplicabile li aveva attratti nello stesso posto.

La prova che anche se lontani, tra di loro era sempre esistito un legame.

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