Una bambina di 5 anni viene rifiutata dal centro estivo perché è affetta dalla Sindrome di Down

di Davide Bert

19 Agosto 2020

Una bambina di 5 anni viene rifiutata dal centro estivo perché è affetta dalla Sindrome di Down
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Quelli della mamma e del papà sono lavori a tempo pieno. Quando poi si è genitori di un bambino con disabilità, questo impegno si moltiplica e non conosce davvero tregua. La gioia è grande, il peso è dolce, ma ogni essere umano ha i suoi limiti e ogni tanto ha bisogno anche di una pausa.

Un piccolo break dalla quotidianità era tutto ciò che una coppia francese desiderava. Tuttavia, il dolce riposo gli è stato negato perché la loro figlia ha la Sindrome di Down. Ecco come è andata.

via RMC

[Hors cadre] Ca démarrait bien, pourtant. Je me préparais mentalement depuis quelques jours à poser de nouveau « la »...

Pubblicato da Louise and co. su Domenica 2 agosto 2020

Metà estate 2020, Rèmy e Caroline si sono fermati presso un mini-club specializzato in attività ricreative per bambini dai 3 agli 11 anni. La loro Louise ne ha 5, quindi quel posto sembrava fatto apposta per lei. Quando hanno tentato di registrare la piccola per lasciarla alle cure del personale, si sono visti rifiutare l'ingresso. La ragione era che la bimba, con "Trisomia  21", portava ancora il pannolino e gli operatori non erano in grado di provvedere alle sue esigenze.

Per i due si è trattato di una secchiata d'acqua gelata. Il cartello non diceva nulla riguardo i bambini con handicap, quindi quell'affermazione sembrava assurda oltre che immotivata. Sta di fatto che Louise non è potuta accedere alla ludoteca.

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Louise and co./Facebok

Louise and co./Facebok

Per l'ennesima volta, i genitori arrabbiati e sconsolati, sono dovuti ritornare a casa. In realtà, non era la prima volta che si verificava una simile circostanza. Ogni volta che hanno provato a lasciare la bimba in qualche centro, c’era sempre qualche scusa o impedimento. Rèmy ha pubblicato la storia su Facebook ricevendo tantissimi messaggi di solidarietà. Chi vive una condizione simile a quella di questi genitori, sa bene quanto sia difficile andare avanti. L'appello è che sempre più strutture si organizzino all'occorrenza, mostrandosi più elastiche e comprensive.

Per un bambino down l'inclusione è un elemento fondamentale di crescita, per non sentirsi "diverso" ma uguale a tutti gli altri. I centri che si occupano di attività per l'infanzia dovrebbero smettere di trattare i piccoli utenti come "clienti" e ricordarsi che si tratta pur sempre di bambini.

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