Una gattina nera conquista tutti con il suo buffo musetto: è stata trovata tutta sola in un cortile abbandonato
Ogni giorno, dentro e fuori dal web, si leggono storie di persone che salvano la vita a cani e gatti che non hanno una casa o una famiglia. La verità è che nello stesso momento, quegli stessi amici a 4 zampe ricambiano il favore cambiando in meglio l’esistenza dei propri soccorritori. Simili episodi si ripetono di continuo. Così sempre più individui scoprono il valore di quell’amore incondizionato e di quella gratitudine che solo queste creature sanno mostrare.
via Love Meow
La protagonista del racconto è una gattina di nome Aela. In California una donna l’ha trovata in un cortile quando aveva solo pochi giorni. La piccola aveva addirittura ancora gli occhi chiusi.
La buona signora ha atteso che mamma gatta si facesse vedere, ma così non è stato. Così ha contattato Wrenn Rescues, un’organizzazione di volontari che si occupa di soccorso e assistenza di animali.
A prendere in carico l’intervento è stata Ashley Kelley, un’attivista del gruppo. Appena l’ha vista si è accorta subito che la micetta non aveva ancora il musetto schiuso.
Quindi è stato necessario alimentarla con una speciale sonda che si adattasse a lei. Aela, così è stata battezzata, ha capito di essere al sicuro, si è rilassata e fatto un lungo sonnellino.
Più passavano i giorni più la piccina migliorava, diventando più sana, forte e vivace. È tanto affettuosa, dolce e ricambia ogni attenzione con tutta la tenerezza di cui è capace.
Tra i dettagli che la caratterizzano c’è il suo adorabile nasino: Aela ha un musetto incantevole che la rende speciale e accattivante. Adora giocare, dormire, rotolarsi nella sua copertina ed essere pettinata con uno spazzolino da denti. Chi si è preso cura di lei ha senza dubbio fatto una cosa straordinaria.
Tuttavia ogni volta che esprime la sua riconoscenza con fusa e baci, tutti i suoi amici umani, si sentono così soddisfatti e felici di essere testimoni di quella meraviglia.
A questo punto viene davvero da chiedersi: chi ha davvero salvato chi?