Una coppia con sindrome di Down mette al mondo un bambino: si scatena il dibattito sul senso di responsabilità
Quando da un coppia nasce un bambino con sindrome di Down, dal primo giorno del suo presente, c’è già apprensione per il suo futuro. I genitori sono inevitabilmente preoccupati di ciò che potrà accadere quando non ci saranno più loro a stargli accanto.
Cosa accade se poi sono proprio madre e padre a condividere questa condizione e ad avere la responsabilità di prendersi cura di un figlio? Il dibattito sulla questione è alquanto complesso.
via Fabiosa.com
Lisa e Nick sono due ragazzi Down, divenuti genitori di uno stupendo bambino, anche lui con la medesima sindrome. Secondo le statistiche chi nasce con questa anomalia cromosomica ha tra il 70% e l’80% di possibilità di essere sterile.
Qualora riescano a concepire, sussiste un forte rischio che i genitori trasmettano la stessa condizione alla prole. A ciò si aggiunge anche una elevata pericolosità per la mamma e per il piccolo, a causa di frequenti complicazioni durante la gravidanza.
Patty, la madre di Lisa, adesso è nonna, ma il suo ruolo nel crescere il piccolo è del tutto simile a quello di una madre. Tuttavia lei ha scelto da sempre di sostenere la decisione di sua figlia di svolgere una vita autonoma, pur con tutte le difficoltà oggettive.
Nonostante l’esistenza dei due ragazzi resti una cosa assolutamente privata, la vicenda ha suscitato non poche discussioni all’interno dell’intera comunità. Il nodo non è la “normalità”, ma piuttosto il peso etico di un comportamento che influisce su una nuova vita.
Quando entra in gioco il destino di un altro individuo, è difficile stabilire i limiti e i diritti tra “volere” e “potere”. C’è chi parla di atto di egoismo e chi di atto d’amore. Per ora non si può fare che augurare il meglio a Nick e Lisa.
Non è facile giudicare se il loro agire sia frutto di coraggio o incoscienza, se sia stato giusto o sbagliato. Come per tanti episodi che hanno rappresentato delle svolte nell'emancipazione umana, anche questo deve essere consegnato alla coscienza della storia.