"Cari genitori, è a casa che i bambini imparano a dire ciao e grazie": il cartello di questa scuola fa discutere i genitori

di Simone Fabriziani

26 Giugno 2020

"Cari genitori, è a casa che i bambini imparano a dire ciao e grazie": il cartello di questa scuola fa discutere i genitori
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Secondo la vostra opinione, le buone maniere e l'educazione civica dei bambini, a chi sono preposte: alla scuola o ai genitori? Questo è uno dei dilemmi che generano da sempre più accanimento e discussioni; certo, i genitori sono i maggiori responsabili della crescita di un bambino, ma appena questo figlio arriva a scuola, qual'è il ruolo degli insegnanti? Quello di un secondo genitore o quello di una figura professionale da prendere come modello di civico rispetto?

via Manchester Evening News

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A tal proposito una scuola portoghese ha fatto il giro del web grazie al cartello che hanno attaccato su corridoi del suddetto istituto, stanchi probabilmente di tenere troppo a bada la maleducazione dei loro alunni; un'educazione che deve necessariamente arrivare dai valori che si insegnano all'interno delle famiglie, non a casa. Ecco le parole del cartello della scuola, rivolto ai genitori:

Cari genitori,

Vorremmo ricordarvi che parole magiche come ciao, per favore, prego, mi dispiace e grazie, iniziano ad essere apprese a casa.

È anche a casa che i bambini imparano ad essere onesti, ad essere puntuali, diligenti, mostrare agli amici la loro simpatia, oltre a mostrare il massimo rispetto per i loro anziani e tutti gli insegnanti.

La casa è dove imparano a essere puliti, a non parlare con la bocca piena e come / dove smaltire correttamente i rifiuti.

La casa è anche il luogo in cui imparano ad essere organizzati, a prendersi cura dei propri averi e che non è giusto toccare gli altri.

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Pixabay

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Qui a scuola, d'altra parte, insegniamo lingua, matematica, storia, geografia, fisica, scienze ed educazione fisica. Rafforziamo solo l'educazione che i bambini ricevono a casa dai loro genitori.

Ovviamente, il cartello della scuola portoghese non ha tardato ad essere fotografato, pubblicato sui social, tradotto in tutte le lingue ed ha generato in pochissimo tempo condivisioni sia negative che positive: tra genitori entusiasti del messaggio della scuola a quelli più indispettiti di essere stati "ripresi" dal corpo insegnanti. 

E voi, da che parte vi schierate in questo eterno dibattito?

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