Un papà addolorato condivide i suoi pensieri sul suicidio del figlio di 12 anni : è colpa dell'isolamento

di Marta Mastrogiovanni

28 Maggio 2020

Un papà addolorato condivide i suoi pensieri sul suicidio del figlio di 12 anni : è colpa dell'isolamento
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L'epidemia di Coronavirus ha cambiato le abitudini di molti, andando ad influire non solo sulla quotidianità delle persone che fisicamente si sono ritrovate a non poter uscire più di casa, ma anche a livello mentale. La salute mentale è, purtroppo, ancora oggi considerata come un argomento tabù o, comunque, spesso non presa sul serio come invece lo sono i malesseri fisici. La quarantena e l'isolamento continuativo, che erroneamente continuiamo a chiamare "distanziamento sociale", hanno gettato nello sconforto e nella depressione tantissime persone e non tutte hanno trovato la forza di affrontarle. Un ragazzino di 12 anni si è tolto la vita pochi giorni prima del suo compleanno, dopo un lungo periodo di isolamento forzato a causa del Covid-19. Suo papà, un uomo distrutto, ha voluto condividere alcuni pensieri sulla morte del figlio.

via Youtube / Hayden's Corner

Un papà addolorato condivide i suoi pensieri sul suicidio del figlio di 12 anni : è colpa dell'isolamento - 1

In un video che spezza il cuore, Brad Hunstable, il papà di Hayden, parla del suo dolore e condivide alcuni pensieri sulla prematura morte del figlio di 12 anni. "Mio figlio è morto di Coronavirus" dice nel video, "ma non nel senso che immaginate". Il dodicenne Hayden si è tolto la vita impiccandosi nella sua stanza - è stata la sorella più piccola a trovarlo e a riferire la notizia al padre, il quale non si sarebbe mai aspettato una disgrazia del genere. La storia dietro questo gesto così estremo poteva forse nascondere qualche indizio di instabilità emotiva del ragazzo, ma niente che potesse far prevedere qualcosa del genere.

Hayden era uno di quelli che oggi definiamo "gamer", ossia ragazzi che amano giocare al computer e che si dimostrano anche molto bravi nel farlo. Hayden aveva forse qualche problema nel controllo delle sue emozioni e, in un momento di estrema rabbia, lanciò il controller con cui stava giocando verso lo schermo che i genitori gli avevano regalato per Natale.

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Youtube / Hayden's Corner

Youtube / Hayden's Corner

Suo padre sapeva che quella reazione non poteva essere accettabile, così, dopo qualche spiegazione, disse a suo figlio che non gli avrebbe ricomprato un monitor nuovo, ma che lui avrebbe potuto impegnarsi di più nelle faccende di casa o nel migliorare i rapporti con la sorella minore, per guadagnarsi un nuovo schermo. E così fece, riguadagnandosi la fiducia del padre e un nuovo schermo per giocare al suo videogioco preferito. Dopo la sua morte, la famiglia ha scoperto che il ragazzo aveva rotto anche il secondo monitor, forse durante un altro attacco di rabbia. Secondo Brad suo figlio non mostrava alcun segno di depressione, almeno esternamente, e sostiene che probabilmente sarebbe ancora vivo se non fosse stato per questa pandemia che lo ha costretto a restare a casa per così tanto tempo in isolamento.

La verità non la sapremo mai, ma di sicuro il dolore è grande.

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