Le donne che pubblicano molto sui social tendono a sentirsi più sole: lo suggerisce uno studio

di Simone Fabriziani

28 Maggio 2020

Le donne che pubblicano molto sui social tendono a sentirsi più sole: lo suggerisce uno studio
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Con lo sviluppo vertiginoso dei social network (Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo), la vita interpersonale degli individui e il modo di rapportarsi con gli altri è cambiato drasticamente; sempre meno connessi faccia a faccia, sempre più "connessi" gli uni con gli altri attraverso le reti sociali, attraverso uno schermo di uno smartphone e comunicando emozioni e pensieri con messaggi stringati, faccine colorate e divertenti. Un panorama che nasconde però un disagio sociale e psicologico non indifferente.

via Science Direct

Pexels

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Uno studio dell'Università Charles Sturt nel Nuovo Galles del Sud in Australia ha studiato ed analizzato 616 profili Facebook pubblici di utenti femminili e ha diviso le categorie di utenti in due gruppi: le utenti "connesse" socialmente e quelle "solitarie". Il risultato delle analisi ha sottolineato che i profili connessi erano quelli che nascondevano maggiormente informazioni personali, dati sensibili, indirizzi, numeri di cellulare e informazioni protette con i sistemi di privacy, mentre le utenti "solitarie" erano quelle che pubblicavano maggiormente sulla propria bacheca, e che non avevano informazioni personali protetta dalla privacy del social network.

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Dei 616 profili femminili analizzati, 308 sottolineavano un dato interessante e allo stesso tempo preoccupante: le donne che erano più "attive" su Facebook erano quelle che si sentivano più sole, e di conseguenza quelle che avevano più interesse a pubblicare foto, stati, opinioni, a cercare maggiore interazione digitale che non all'esterno.

Un dato sconfortante che porta alla luce una delle derive del mondo digitale, sempre "connesso": le apparenze spesso ci confondono e che non tutto ciò che vediamo su Facebook o Instagram è reale al 100%; l'attenzione ai dettaglio spesso può raccontarci molto di più di quello che leggiamo su uno schermo luminoso. A volte, i più "connessi" sono coloro che nella vita vera, quando lo smartphone è spento, si trovano a vivere una situazione di profonda solitudine.

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