Una parrucchiera rimane aperta durante il lockdown ed è condannata a 7 giorni di carcere: "devo nutrire i miei figli"

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di Lorenzo Mattia Nespoli

08 Maggio 2020

Una parrucchiera rimane aperta durante il lockdown ed è condannata a 7 giorni di carcere: "devo nutrire i miei figli"
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Le ricadute economiche che la pandemia di Coronavirus sta avendo in tutto il mondo sono ormai cosa ben nota a molti. La necessità di distanziamento fra le persone e di contenere i contagi hanno portato a chiudere tutto ciò che non fosse strettamente necessario, con ovvie perdite di guadagno da parte di chi è impiegato in molte attività.

La donna di cui stiamo per parlarvi è una di queste persone. Spinta dalle sue necessità, ha deciso di andare contro ai blocchi imposti dalle autorità, rifiutando di tenere chiuso il suo salone di parrucchiera. Per questo suo gesto, ha ricevuto una punizione che sta suscitando non poche polemiche. 

via CBS DFW

CBSDFW/Youtube

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Siamo in Texas, Stato americano dove le misure restrittive dovute al Covid-19 hanno portato a chiudere, tra gli altri negozi, anche i parrucchieri. Shelley Luther, violando tali ordini, ha deciso di riaprire il suo con oltre 2 settimane di anticipo rispetto a quanto previsto. La motivazione, per alcuni versi, può risultare anche comprensibile: la donna, infatti, ha giustificato la sua disubbidienza con la necessità urgente di guadagnare per "sfamare la sua famiglia".

Tuttavia, in una situazione così particolare e grave come quella che gli Stati Uniti - e il resto del mondo - stanno vivendo per il virus, le necessità e le difficoltà personali, per moltissime persone, sono state costrette a passare in secondo piano. Ed è per questo motivo che la donna ha ricevuto subito una lettera dal giudice della Contea di Dallas che le intimava di chiudere immediatamente.

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Per tutta risposta, Shelley ha reso pubblica la sua vicenda, rifiutandosi di sospendere la sua attività. Le conseguenze, per lei, sono state pesanti: non solo ha ricevuto una multa di 7000 dollari ma - vista la continua reticenza a chiudere e a scusarsi per il suo comportamento - la donna è stata anche condannata a 7 giorni di prigione.

Una decisione dura ed esemplare, giustificata dalla corte con il costante rifiuto della donna a "scusarsi per il suo comportamento irrispettoso verso le istituzioni e l'intera comunità". I giudici, infatti, hanno insistito sul fatto che, in una situazione eccezionalmente grave come questa, nessuno può permettersi di agire soltanto seguendo i suoi bisogni personali, seppur giusti e sacrosanti.

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La Luther, tuttavia, ha replicato affermando di non aver paura delle sanzioni e di non essersi affatto comportata in modo egoista, vista la necessità di guadagnare per poter vivere. Una vicenda che rispecchia alla perfezione i tempi che stiamo vivendo, e che di sicuro ha i suoi aspetti controversi. Non resta che augurarsi che tutto ciò finisca presto, e che tutti possano tornare alla normalità.

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