Sindrome della capanna: quando si prova angoscia ad uscire dalla porta di casa

di Simone Fabriziani

04 Maggio 2020

Sindrome della capanna: quando si prova angoscia ad uscire dalla porta di casa
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Quando ci si abitua, anche a forza, a stare dentro casa per timore che la tempesta fuori possa in qualche modo influenzarci, si rischia con il tempo di starci anche fin troppo bene all'interno delle nostre quattro mura; se all'esterno sussiste un pericolo invisibile, è logico immaginare il nostro cervello che reagisce a questo pericolo fuori dalla nostra porta con una sensazione di terrore, timore, diffidenza. D'altronde, dentro casa c'è tutto quello che ci serve...

via Psychology Today

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Con l'allentamento in molte parti del mondo delle misure restrittive di quarantena per il Covid-19, molti di voi sentiranno una strana sensazione di confusione e paura nel poter finalmente uscire da casa con qualche "leggerezza" in più; la sensazione maggiore che avrete, e che noi tutti più o meno stiamo vivendo all'interno del nostro animo, è che tutto sommato a casa in questi due mesi circa siamo stati bene, avevamo tutto quello che ci serviva. Certo, uscivamo per andare a fare la spesa, recarsi in farmacia, o per motivi urgenti, ma era a casa che ci sentivamo protetti.

Si, perché alla fine, con il passare del tempo chiusi all'interno delle nostre mura, la casa ci sembrerà una gabbia dorata, una capanna ricca di ogni opportunità e di beni essenziali; fuori esiste ancora il pericolo di venire infettati, tanto vale rimanere ancora un po' di tempo a casa propria.

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C'è un nome a questo disturbo psicologico molto comune e molto frequente, soprattutto in un periodo così delicato come questo che stiamo vivendo: si chiama "sindrome della capanna" ed è stata analizzata la prima volta in psicologia ai primi del 1900, quando alcuni cacciatori o cercatori d'oro degli Usa si ritiravano per lunghi periodi all'interno dei propri capanni, in attesa della bella stagione per continuare il lavoro; il risultato era però quello di una maggiore sfiducia verso l'esterno, angoscia del contatto sociale, preferenza all'isolamento nei confronti della società; una sindrome simile che era stata già individuata anche nei guardiani dei fari.

Difatti, oltre alla paura, l'angoscia, intorpidimento delle braccia e delle gambe, lunghi pisolini e difficoltà ad alzarsi dal letto la mattina, la sindrome della capanna è inconfondibile perché si ha maggiormente paura di uscire fuori dalla porta di casa. Per questo, ci vuole disciplina, una sorta di routine giornaliera e molta auto-analisi per cercare di uscirne fuori; è una sensazione più comune di quella che non sembri all'apparenza, ma è una sfida psicologica a cui noi tutti, in questo momento, siamo chiamati a rispondere, in un modo o nell'altro.

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