"Il Coronavirus ci ricorda che non siamo proprietari del mondo": la profonda riflessione di Pepe Mujica
In un momento come quello che stiamo vivendo in cui la pandemia del Covid-19 si è trasformata in maniera repentina in crisi globale, stiamo imparando a nostre spese che la vita di tutti è fragilissima ed appesa ad un filo. Noi tutti ci siamo ritrovati improvvisamente a rimanere forzatamente chiusi in casa nostra, in attesa che il contagio cessi o si attenui, mentre fuori la Natura fa il suo inesorabile corso. Un pensiero che stato ben spiegato da Pepe Mujica.
L'ex presidente dell'Urugay, Josè "Pepe" Mujica, è da sempre molto attento all'ambiente e alla Natura; in un'intervista ha rivelato alcuni pensieri molto illuminanti sul mondo che stiamo vivendo oggi, soppesando l'importanza della riflessione personale e del cambiamento futuro; come dice lui, il Pianeta che ci ospita, in realtà non ci appartiene come pensiamo: " Ma non ci lasciamo ingannare… non è un problema ecologico, bensì politico. L’essere umano non ha mai avuto così tante risorse, capacità e capitali per fermare questi fenomeni di distruzione del pianeta. Stiamo andando verso un “olocausto ecologico” e stanno preparando una padella gigantesca per friggerci."
Quello che però possiamo fare in questo periodo di isolamento e di quarantena è prenderci del tempo per riflettere su noi stessi.Come afferma Mujica, " La peggiore solitudine è quella che abbiamo dentro; è tempo di meditare. Parla con te stesso e cerca di immaginare una finestra sul cielo. A ognuno di voi che vi sentite tristi e sconfortati da questi momenti, dico: finché avrete una ragione per vivere e combattere, non avrete tempo per la tristezza."
Parole veramente potenti ed importanti, che ci spronano ancora una volta a riflettere su quello che abbiamo fatto al nostro Pianeta e su cosa potremmo fare per migliorarlo o per migliorarci, una volta finita questa terribile pandemia.
