Cina: oltre 20.000 persone stipate in coda per entrare in un parco riaperto dopo il blocco per il Covid-19
La pandemia di Coronavirus, che sta causando contagiati e vittime quasi in ogni parte del mondo, in Cina sembra ormai essersi lasciata alle spalle il momento più critico. Proprio qui, da dove tutto è cominciato, i contagi e i decessi hanno raggiunto livelli bassissimi. Dopo le chiusure, le privazioni, i blocchi, una ripresa a questo punto è necessaria, ma da effettuare con le dovute cautele, per evitare che si verifichino nuovi focolai e ricadute.
Eppure, non sembra proprio questo lo spirito con cui domenica 5 aprile 2020, nel Parco nazionale dei Monti Huangshan, oltre 20mila persone si sono affollate in coda, per entrare nell'area naturale riaperta ai visitatori con biglietto omaggio.
via CNN
Il 25 gennaio, quando l'epidemia di Covid-19 era a livelli molto alti in Cina, il parco aveva chiuso i cancelli, per poi riaprire, con ingressi a numero controllato, il 21 febbraio. Per la prima domenica di aprile, però, è arrivata la decisione di offrire l'ingresso a tutti, una promozione che si è tradotta in un incredibile affollamento di persone in coda, che di certo non hanno rispettato il tanto necessario distanziamento sociale.
Le foto mostrano chiaramente migliaia di persone stipate in coda per entrare a visitare la bellissima zona naturale cinese. Sebbene la maggior parte di loro indossasse mascherine protettive, la distanza interpersonale è stata praticamente impossibile da mantenere. La capienza del parco, poi, ha raggiunto in breve i suoi massimi, e molti turisti sono stati costretti a tornare indietro.
Tutti sono stati sottoposti a un test della temperatura, e dovevano certificare di essere in buona salute. Nonostante questo, e nonostante la (giusta) necessità di far risollevare il turismo, colpito duramente dalla pandemia, forse è ancora troppo presto per assistere a scene del genere e per promuovere l'ingresso di migliaia di persone nello stesso luogo, strette l'una vicino all'altra mentre fanno la fila. Una situazione che desta sicuramente preoccupazione per eventuali ricadute nel Paese dove il Covid-19 si è sviluppato.
Finché non saremo in grado di prevenire e combattere adeguatamente il Coronavirus, dovremo fare i conti con tutta una serie di prevenzioni da adottare, anche nei nostri più semplici gesti quotidiani. È di sicuro un sacrificio di cui raccoglieremo i frutti in futuro.