Il Coronavirus chiude le attività, così questo fioraio depone i fiori invenduti sulle tombe del cimitero cittadino
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Tra le nazioni più colpite dall'epidemia da Coronavirus c'è anche la Francia, anch'essa alle prese con giorni difficili tra misure restrittive approvate dal Governo, distanziamento sociale e quarantena forzata per la popolazione. Anche molte delle attività lavorative nella nazione francese ne stanno fortemente risentendo, e c'è chi, non potendo mandare avanti la sua attività perché momentaneamente chiusa, non sta con le mani in tasca.
via France 3
Tra questi lavoratori, ci sono ovviamente alcuni produttori di beni deperibili che sono dispiaciuti di buttare via le loro scorte invendute. Questo è in particolare il caso di Romain Banliat, un giovane orticoltore e fioraio bretone con sede a Plerguer a Ille-et-Vilaine, nel Nord della Francia. Costretto a chiudere i suoi negozi a causa dell'epidemia di coronavirus, Romain è rimasto con migliaia di fiori invenduti, di cui non sapeva che farsene.
Così, Romain ha deciso di porre tutti i suoi fiori invenduti sulle tombe del cimitero della cittadina di Pleurguer. Così ha affermato il fioraio trentenne: "Le mie serre sono piene. Giacinti, narcisi, primule, fiori che stavano per essere buttati. È stato insopportabile per me buttare via tutto [...] Avevo tra le 400 e le 500 piante fiorite, così le ho posizionate delicatamente sulle tombe. Mi ha riscaldato il cuore, soprattutto perché i miei nonni sono sepolti in questo cimitero."
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Romain solitamente aveva 12 dipendenti che lo aiutavano nel suo lavoro di orticoltore, ma ora con la chiusura di tutte le attività non essenziali a causa delle misure restrittive del governo francese, sono temporaneamente a casa in quarantena, come la maggior parte delle persone. Eppure, il gesto del giovane fioraio ha commosso la gente della sua città e il post sul suo profilo Facebook in cui ha spiegato di utilizzare i fiori invenduti come omaggio floreale alle tombe della sua città ha fatto velocemente il giro del web, guadagnando consensi.
Un bel gesto in un momento molto triste e difficile per moltissime attività lavorative. Siamo con te, Romain!