In questo ospedale i bimbi ricoverati indossano le maglie dei loro calciatori preferiti trasformate in camici
Quello del ricovero, per molti bambini, può essere davvero un momento difficile, in cui tristezza e paura si mescolano, unite agli ovvi disagi procurati dai problemi di salute. Del resto, a nessuno piace l'idea di essere degente: per questo un bambino, che dovrebbe trascorrere il suo tempo libero e spensierato, può vivere il ricovero come un vero trauma.
L'iniziativa della rivista spagnola Panenka, specializzata nel calcio, ha voluto proprio dare un contributo originale e intelligente per migliorare la permanenza dei più piccoli in ospedale.
via BBC
Il progetto si chiama "I più forti camici da ospedale", e il nome dice già molto sul contenuto. In collaborazione con sarti e strutture sanitarie, infatti, la rivista calcistica ha deciso di restituire il sorriso ai piccoli degenti facendo indossare loro le maglie dei più grandi calciatori, riadattate appositamente come vesti ospedaliere.
Il primo ospedale ad adottare questo progetto è stato il San Rafael de Madrid. Qui, gli speciali camici destinati ai bimbi li hanno vestiti con i colori del Real Madrid e dell'Atletico, i due club calcistici principali della capitale spagnola.
Le aspettative dei promotori del progetto vanno ben oltre la sua diffusione nel solo ospedale madrileno. Anche in Catalogna, infatti, l'iniziativa si è diffusa, ovviamente con le maglie del FC Barcelona. E il sostegno non è mancato anche al di fuori della Spagna, da Messico, Cile, Argentina e Senegal.
Far sognare i bambini che stanno trascorrendo un periodo difficile, del resto, è una missione davvero importante da portare avanti. Anche indossare la maglia del loro calciatore preferito, per questo, rappresenta un piccolo gesto, ma allo stesso tempo un enorme aiuto.
«I bambini ricoverati giocano ogni giorno una partita difficile, ma se indossano la maglia della loro squadra invece del noioso camice verde, il loro umore migliora, facendoli sentire più forti», ha dichiarato Alex Lopez Vendrell, a capo della rivista Panenka. Non resta che augurarsi che sia proprio così, e che sempre più bambini ricoverati possano tornare a sorridere.
