Soffro di ansia, quindi ti prego: smettila di dire sempre che devo calmarmi
Molti ancora credono che chi soffre di ansia o depressione possa avere la capacità da un giorno all'altro di prendere in mano la propria situazione di disagio, alzarsi dal letto, bere un caffè, e ricominciare con una carica in più che magari il giorno prima non avevano. Ci dispiace dirvi che non è esattamente così: chi soffre di ansia o ci convive tutti i giorni non sceglie volontariamente di stare bloccato in quella situazione psicologica; l'ansia è una gabbia da cui è difficile infilarsi nelle grate e sgattaiolare fuori.
via Psychology Today
Alcuni giorni, pensiamo che tutto questo peso, tutta questa sofferenza della mente passerà, che sarà più facile di quello che sembra poter affrontare l'ansia corpo a copro e di sconfiggerla una volta per tutte; ci sono quei giorni fortunati in cui sembra che quello spettro, quell'ombra incombente sia lontana, eppure l'ansia è sempre dietro l'angolo, quando meno ce lo aspettiamo.
Se la gente ci dice impassibilmente "rilassati, calmati", sta non soltanto sminuendo il nostro stato d'animo, ma non sta minimamente prendendo in seria considerazione la nostra patologia mentale. L'ansia e la depressione non sono come un raffreddore che passa con un antibiotico, quindi smettetela di dirci di rilassarci, di sorridere sempre, anche quando non vogliamo o non possiamo.
Le persone che ci circondando non potranno mai sapere cosa si prova a soffrire di ansia se non stando nei nostri panni; quello che tutti dovrebbero mettersi in testa è che l'ansia è una malattia mentale, la depressione anche è una malattia mentale, non un punto di vista temporaneo sulla realtà che ci circonda.
Ed infine quindi: smettiamola dunque di non dare il giusto peso a chi sta provando a tirare un grido di aiuto verso di noi, tendiamo quella mano empatica e comprensiva verso chi vive questa condizione per cui ogni giorno è una continua lotta contro sé stesso. Potremmo salvargli la vita.