Secondo gli psicologi, non c'è nulla di male a coinvolgere i bambini nei lavoretti domestici

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di Lorenzo Mattia Nespoli

12 Novembre 2019

Secondo gli psicologi, non c'è nulla di male a coinvolgere i bambini nei lavoretti domestici
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Spesso si tende a credere che i bambini di oggi siano più viziati che in passato. Mentre prima, infatti, i figli in famiglia erano dei veri e propri aiutanti dei genitori nei lavori e nelle faccende domestiche di ogni genere, è verosimile affermare che oggi questa tendenza si è molto ridimensionata.

Questo ha fatto sì, in molti casi, che i bambini venissero considerati come un "lavoro extra" dai genitori, piuttosto che come alleati nella gestione delle incombenze di casa. Tuttavia, per il bene dei piccoli e dei genitori, sempre senza le esagerazioni che magari caratterizzavano il passato, non sarebbe male recuperare un po' del ruolo "casalingo" dei figli. E diversi studi scientifici lo hanno dimostrato, diffondendo risultati interessanti. Vediamo.

via Psycnet

Randen Pederson/Flickr

Randen Pederson/Flickr

Non solo i bimbi vogliono aiutare in casa, ma possono anche farlo con ottimi risultati. Lo afferma lo studio psicologico condotto dalla dottoressa Rheingold, che rivaluta il ruolo attivo dei figli nelle faccende domestiche. Molti genitori, secondo quanto emerso, dovrebbero smettere di pensare che i piccoli non sono in grado o che tanto non vogliono. Non è così, perché la chiave è nel renderli partecipi e coinvolgerli nel modo giusto.

Durante il suo esperimento, la ricercatrice ha osservato che i bambini dai 18 ai 30 mesi di età, se indirizzati e invogliati con il ritmo giusto ad aiutare i genitori durante alcuni piccoli lavori di casa, riuscivano a portare a termine questi compiti, arrivando addirittura a offrirsi spontaneamente di aiutare con entusiasmo.

Stiamo parlando, ovviamente, di piccole attività come spazzare ristrette porzioni di pavimento o raccogliere oggetti caduti per poi metterli a posto. Tuttavia, è significativo notare quanto detto, proprio perché significa che non si tratta sempre di pigrizia dei piccoli, ma di un'attitudine sbagliata, in partenza, dai genitori

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A questo proposito, sono molte, nel mondo, le realtà di comunità e popolazioni in cui i genitori sanno di poter considerare i propri figli come partner attivi nei lavori quotidiani, lasciandoglieli svolgere, pur consapevoli di una loro maggior lentezza. Nel mondo occidentale, tuttavia, secondo quanto scoperto da un altro studio, raramente i bimbi si offrono volontari, e ciò è in maggioranza accettato da padri e madri.

Coinvolgere i figli nelle attività domestiche, del resto, significa renderli responsabili fin da piccoli. Non solo: rafforza il legame con i genitori e aumenta la loro empatia con le dinamiche familiari. Se un bimbo cresce con l'abitudine e il dovere di dare una mano, poi, saprà essere un adulto gentile, altruista e non approfittatore, in grado di non sentirsi superiore agli altri e di capire che è sempre opportuno fare la propria parte

Ovvio: tutto ciò non deve significare che occorre mettere i propri figli "a lavorare". Ogni bambino ha diritto ai suoi tempi, ai suoi spazi, ai suoi giochi e alla sua buona dose di felicità. Nei limiti del possibile, tuttavia, e magari rendendo le faccende piacevoli, è bene, per molti genitori, accettare l'aiuto dei loro figli, senza pensare a priori che invece è meglio evitare. Così facendo, li aiuteranno a diventare degli adulti più giusti, gentili e indipendenti.

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