Nelle scuole danesi si insegna l'empatia: i bambini imparano ad amare, ridere e ad aiutare gli altri
In un mondo in cui i genitori riescono con sempre più difficoltà ad esercitare la loro genitorialità sui figli, complici i tempi frenetici che tolgono tempo e tranquillità da dedicare all'educazione, la Danimarca continua ad essere il paese felice anche per quanto riguarda la qualità del rapporto bambini-adulti.
Qui una delle materie scolastiche più importanti non è la matematica, né la geografia: è l'empatia, la capacità di prendersi cura dell'altro, a cui i bambini vengono "addestrati" sin da piccoli.
via The Atlantic
In Danimarca, alla base di una società equilibrata, composta da individui sereni con se stessi e con gli altri, c'è l'empatia: un termine fin troppo utilizzato negli ultimi tempi, di cui forse ci si è dimenticati del suo significato più semplice. Sapersi prendere cura dell'altro, comprendendo le sue emozioni.
Quella che sembrerebbe cosa da niente, è in realtà un pregio assai raro: ecco perché la Danimarca ha voluto incentrare i primi anni di scuola, e in generale l'intero percorso di studio, sullo sviluppo dell'empatia da parte dei giovani.
In Danimarca psicologi e insegnanti hanno trovato il metodo per insegnare ai bambini l'empatia, al pari delle altre materie: per comprendere e rispettare le emozioni degli altri, bisogna prima conoscere e identificare le proprie.
Esercizi come dare un voto da 1 a 10 per esprimere l'intensità di un'emozione che si prova, o dare un nome a delle espressioni facciali disegnate su un cartoncino, servono ad insegnare a prendere consapevolezza delle diverse emozioni.
Una volta appreso come riconoscere ciò che si prova e, in un secondo momento, a descriverlo a parole, diventa molto più semplice riconoscere le emozioni e stati d'animo degli altri.
Fondamentale nell'approccio all'empatia è la cooperazione tra bambini: nelle scuole danesi si dà l'esempio di come un bambino iperattivo e uno sedentario possano trovare beneficio nel trascorrere del tempo insieme, così come uno bravissimo in matematica è utile che studi insieme ad uno eccellente in geografia. La diversità è motivo di miglioramento, non di divisione.
Abituare i bambini ad accettare i propri stati d'animo, a conoscere le proprie emozioni e ad accettare con pari rispetto quelle degli altri è presupposto per formare una società equilibrata: non farlo significa incentivare fenomeni drammatici come il bullismo, che non a caso dilania dove il focus del metodo scolastico è premiare i migliori, a scapito di tutti gli altri.