Provare gratitudine verso gli altri non significa solo saper dire "grazie"

di Davide Bert

26 Ottobre 2019

Provare gratitudine verso gli altri non significa solo saper dire "grazie"
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Solitamente si usa dire “grazie” in risposta ad un gesto gentile come forma di educazione, una convenzione sociale che spesso viene messa in pratica distrattamente e senza convinzione. Si ringrazia quando si riceve qualcosa, un dono, un favore, un augurio, ma il vero significato di questa manifestazione interiore sfugge o viene trascurato. La gratitudine va molto al di là delle semplici abitudini o dell’etichetta, rappresenta un moto di gioia innescato da un atto di cortesia e di umanità.

via Harvard Health Publishing

Wisconsin Department of Military Affairs

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La parola stessa “gratitudine” deriva dal termine “grazia”, che è appunto la condizione emotiva perfetta per descrivere ciò che si prova, o che si dovrebbe provare nel momento in cui si riceve qualcosa da un altro essere umano. Il solo banale codice gergale che si usa per tentare di ricambiare non è sufficiente a esprimere il valore della felicità che viene regalata, anche per un momento, magari in una situazione o un contesto triste.

Ringraziare è riconoscere di aver avuto molto più di un oggetto o di una buona azione. Vuol dire comprendere di essere stati messi al centro dei pensieri, di essere fortunati e scelti, benedetti dall’affetto di un amico, di un familiare o di un partner.

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Wisconsin Department of Military Affairs

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Molte persone trascurano la ricchezza racchiusa nella gratitudine, mentre altre si mostrano del tutto incapaci di provare questo tipo di sentimento. Simili individui hanno personalità narcisistiche, danno tutto per scontato, credono che ogni cosa gli sia dovuta e non hanno la capacità di dare, quindi non sanno apprezzare il dono del ricevere. Saper ringraziare, non solo a parole, ma con tutto il proprio essere, è un esercizio di positività che fa bene a sé stessi, agli altri e al mondo. Si dovrebbe essere grati quotidianamente per il solo fatto di esistere, e proprio per questo si può diventare ogni giorno quella manifestazione di gratitudine vivente.

Ogni persona è legata a un’altra da un senso immenso di gratitudine perché tutte le azioni sono connesse, tutte le intenzioni intrecciate e parte di un grande progetto. Ciascun individuo è sia scrittore che personaggio nella storia degli altri, e vivere grati di partecipare a tutto questo significa realizzare la propria felicità.

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