Bambole con apparecchi acustici: l’idea di un'insegnante per favorire l’inclusione dei bimbi disabili

di Davide Bert

11 Ottobre 2019

Bambole con apparecchi acustici: l’idea di un'insegnante per favorire l’inclusione dei bimbi disabili
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I giocattoli non sono soltanto oggetti con cui i più piccoli passano il tempo dando vita ad azioni e situazioni di fantasia, ma sono anche la proiezione di come percepiscono il mondo e sé stessi. Recependo questo concetto, i grandi marchi leader in questo settore hanno lanciato sul mercato bambole che richiamano ogni etnia e colore per valorizzare la diversità. Vi è però un contesto ancora poco avanzato sotto il profilo dell’inclusione, ossia quello della disabilità.

gpolitron/Twitter

gpolitron/Twitter

Per ogni bambino è fondamentale sentirsi accettato, vedersi uguale agli altri, non considerarsi come estraneo ed emarginato. Ciò vale a maggior ragione per i portatori di handicap, che più degli altri possono accusare il peso di essere diversi. A tal proposito un’insegnante di scuola materna in Messico ha realizzato degli apparecchi acustici glitter da applicare sulle bambole in classe. La donna, di nome Genesis, ha tra i suoi alunni diversi bimbi non udenti e ipoudenti, così ha avuto l’idea rendere i giochi a loro immagine e somiglianza.

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Giocando con le bambole "modificate" dall'insegnante messicana, i bambini hanno la sensazione di essere rappresentati in un mondo che sembra ancora progettato esclusivamente per i cosiddetti “normali”. Dopo aver creato queste originali bambole dell’inclusione, Genesis ha pubblicato le foto sui social, ricevendo moltissime condivisioni e commenti positivi da persone che hanno lodato il suo operato.

La notizia, insieme alle immagini, è diventata presto virale, alimentando il dibattito e le riflessioni sul tema dell’uguaglianza. Per i bambini con qualunque tipo di handicap, avere dei giochi che li rappresentino vuol dire imparare ad essere a proprio agio con la disabilità. L’auspicio è che questa iniziativa serva per sensibilizzare il maggior numero di persone, stimolando anche le aziende specializzate nel comparto dei giocattoli a produrre articoli indirizzati non solo ad un pubblico di "normodotati".

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