Questo bambino autistico ha bisogno di tranquillità per fare i compiti e l'insegnante gli sposta il banco in bagno

di Marta Mastrogiovanni

26 Settembre 2019

Questo bambino autistico ha bisogno di tranquillità per fare i compiti e l'insegnante gli sposta il banco in bagno
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Ci sono sempre più bambini in età scolare che soffrono di disturbi dell'attenzione o sono affetti da autismo, che hanno bisogno di particolari premure. Non è possibile ignorare i loro bisogni speciali e la scuola in primis dovrebbe garantire a bambini e ragazzi il sostegno necessario. Una mamma statunitense, Danielle Goodwin, però, non ha ricevuto il giusto supporto dall'istituto che il figlio autistico di 11 anni frequenta. La donna è rimasta allibita quando, in risposta ad un bisogno speciale del figlio, il centro educativo ha pensato "bene" di spostare banco, sedia, e persino un materassino, nel bagno.

via Facebook / Danielle Goodwin

My son has special needs and does best in a very quiet place. This was his teacher's solution...yes, that is my son in a...

Pubblicato da Danielle Goodwin su Mercoledì 18 settembre 2019

Il tutto è cominciato quando la mamma del bambino ha chiesto all'insegnante se fosse possibile far stare il figlio in un posto tranquillo, in modo che potesse concentrarsi meglio per fare i compiti. L'anno precedente, al bambino veniva concesso di rimanere in biblioteca, cosa che gli è stata negata l'anno successivo. Il bambino attualmente sta frequentando un corso di transizione tra la scuola primaria e la scuola secondaria, un momento dunque importante. Per trovargli un posto tranquillo, l'insegnante ha pensato di spostare il banco e la sedia in un bagno. Di fronte ad un tale provvedimento, la madre è rimasta scioccata:"Ero allibita. Ero sotto shock. Ho scattato una foto perché se non l'avessi fatto non mi avrebbe creduto nessuno".

In risposta all'indignazione della donna, il centro educativo ha risposto che si era deciso per quello spazio perché non veniva mai utilizzato. Con tutte le soluzioni pratiche che si potevano trovare, stupisce che qualcuno operante in un centro educativo abbia potuto pensare che confinare un bambino autistico in bagno potesse essere una buona idea. "Mio figlio è stato umiliato, mortificato e deluso" ha affermato la donna, "In 15 anni questa è la cosa peggiore che io abbia mai visto accadere in un centro pubblico".
Greg Baker, il direttore del centro, si è difeso così:"Per quel che ne sappiamo, quello spazio viene utilizzato come magazzino. Per via della mancanza di fondi da parte dello Stato, i centri educativi, spesso, hanno a disposizione degli spazi limitati per delle richieste socio-emotive. Credo che l'idea non avesse nessuna cattiva intenzione". 

Sta di fatto che nessuna madre vorrebbe che il figlio subisse una tale umiliazione.

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