Sincronicità: quando le coincidenze non esistono ma tutto accade per una ragione

di Davide Bert

29 Settembre 2019

Sincronicità: quando le coincidenze non esistono ma tutto accade per una ragione
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La convinzione che le cose accadano per una ragione ben precisa, che esista un disegno, una logica, un piano dietro a tutto è cosa comune in diverse discipline filosofiche, in teologia e psicologia. Nei piccoli episodi di vita quotidiana o nei grandi eventi che coinvolgono tante persone, spesso si riescono a trovare delle connessioni, come dei fili sottili che legano azioni e reazioni, cause ed effetto. A tutto questo è stato dato il nome di sincronicità.

Pixabay

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Carl Gustav Jung intorno agli anni ’50 è stato il precursore di questo fenomeno affascinante, che si verifica di continuo, ma a cui la scienza non è riuscita a dare ancora una spiegazione. Dal semplice incontrare una persona che si vedeva da anni, nello stesso istante in cui la si stava pensando, al prendere per sbaglio un treno che porterà verso la destinazione giusta.

Secondo le teorie più accreditate dalla psicologia, sebbene non avvalorate da prove empiriche, esisterebbe una simbiosi profonda tra l’uomo e il suo ambiente. La cronologia degli eventi, il modo con cui le persone si muovono in un determinato spazio, sono inconsapevolmente legate al pensiero cosciente o inconscio.

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Sliding Doors/Miramax Films

Sliding Doors/Miramax Films

Immagini, simboli, tutto quello che si vede, si sente, viene recepito ed elaborato contribuendo a creare una realtà di accadimenti che solo apparentemente sembrano slegato tra loro, ma che hanno un unico comune denominatore. Non si tratta quindi di destino, di magia, di forze occulte e mistiche che pilotano il tutto, ma solo di messaggi scritti senza pensare e letti senza volere.

Ampliando l’attenzione e acuendo i sensi ai segni che continuamente ognuno di noi lascia in giro per essere raccolti da qualcun altro, si potrebbe entrare in contatto con questa famigerata sincronicità. Il trucco è restare ricettivi, aperti alle possibilità, cogliendo magari anche solo per un istante il senso di tutto e scorgendo una porzione di quel progetto che ciascun individuo è chiamato a tracciare per fare la sua parte.

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