“Mary Poppins”: 55 anni fa usciva nei cinema questa favola senza tempo e ricca di insegnamenti universali
Scritto nel 1934 da Pamela Lyndon Travers e trasportato sul grande schermo da Robert Stevenson e Bill Wahsh per Walt Disney nel 1964,― “Mary Poppins” è una favola senza tempo, amata da grandi e piccini. Il suo successo è dovuto sicuramente alla regia, alla sceneggiatura e al talento dei protagonisti principali, cioè Julie Andrews (Mary Poppins) e Dick Van Dyke (Lo spazzacamino Bert). Ciò che però rende davvero speciale il film è la sua ricchezza di significati e di insegnamenti universali.
via Wikipedia
Innanzitutto, la stessa figura della tata un po' strega e un po' fata ha avuto il merito di rappresentare una donna forte, indipendente, in grado di rompere gli schemi e, allo stesso tempo, di trasmettere valori fondamentali come bontà, generosità e rispetto per il prossimo.
La pellicola è permeata dal concetto portante dell'ottimismo, o meglio della capacità di affrontare le difficoltà con coraggio e con il sorriso, a dispetto di come vanno le cose. Le canzoni “supercalifragili…” e “basta un poco di zucchero…” sono diventate dei tormentoni e sono entrate nell'immaginario collettivo quasi come dei mantra che inneggiano alla positività.
Anche il motivetto “due penny…”, quello che viene cantato anche verso la fine del film, suggerisce che nella vita le cose più belle e importanti siano, in fondo, anche quelle più semplice e che costano meno. La magica governante che arriva e va via aprendo il suo ombrello, riporta l'ordine e l'armonia in casa Banks, ma solo dopo che il capofamiglia ha imparato che nessun lavoro vale il tempo con i propri cari e che la vera felicità non ha prezzo.
Nel 2018 è uscito il sequel “Il ritorno di Mary Poppins”, stavolta diretto da Rob Marshall e interpretato da Emily Blunt nel ruolo che fu della Andrews. Se non lo si è visto magari è una buona occasione per guardarlo e rispolverare anche l'originale.