Una relazione finita non è uno sbaglio: se ci ha fatto star bene merita di essere ricordata

di Marta Mastrogiovanni

28 Agosto 2019

Una relazione finita non è uno sbaglio: se ci ha fatto star bene merita di essere ricordata
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Per vivere meglio e più serenamente, è importante tenere a mente il seguente pensiero nella vita: ciò che abbiamo vissuto, anche se breve, non va dimenticato o ritrattato per timore di "aver sbagliato". Una relazione, soprattutto, può essere stata piena di bei momenti e quando volge al suo termine, non è giusto classificarla come uno sbaglio, cancellando tutto quello che ci ha dato di buono. I ricordi di tutti i baci e le carezze passate possono essere un rifugio a cui tornare in segreto ― sebbene l'amore non sia durato per tutta la vita come avremmo voluto, merita comunque di essere ricordato e considerato importante nella nostra storia, se ci ha reso felici.

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La memoria in queste cose si comporta in modi strani, perché tende a scartare molti dettagli per mantenere l'essenza del ricordo. Spesso si tende a ricordare solo i brutti momenti di una relazione, quando questa finisce, come se tutto il bello di quegli anni (o mesi o giorni) passati assieme non siano davvero mai esistiti. Ma non è giusto: non è giusto nei confronti dell'amore che provate e che avete provato. Se una cosa vi ha fatto stare bene è giusto ricordarla come tale. Ciò di cui abbiamo goduto in un momento specifico della vita, sarà integrato nella nostra memoria emotiva in modo significativo solo se interpretiamo questa esperienza in maniera positiva.

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Non è facile, ovviamente, interpretare tutti i nostri ricordi in modo positivo e armonioso, soprattutto quando arriva "la stagione delle lacrime" a ridosso della rottura  con il partner. Come si riesce a restare positivi in questi momenti? Sonja Lyubomirsky, una nota psicologa dell'Università della California specializzata nello studio della felicità, ci offre un approccio un po' diverso a ciò che si è soliti sentire nel campo della psicologia positiva.

Secondo questa autrice, per raggiungere il benessere e il nostro massimo potenziale personale, dobbiamo mettere da parte il passato perché esso è irrilevante per il presente. Dobbiamo imparare a vivere il "qui e ora". Si tratta di approccio molto comprensibile, ma anche molto difficile da attuare e da sviluppare.

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Le persone sono fatte di ricordi: noi stessi siamo il gusto di quel primo bacio o l'odore della torta che nostra nonna ci ha preparato il giorno del compleanno e, al tempo stesso, siamo anche tutte quelle lacrime versate, segretamente e non, dopo ciascuna delle nostre delusioni. Pertanto, prima di cercare la pillola magica con cui cancellare i brutti ricordi, è meglio reinterpretarli. 

Ciò che abbiamo vissuto di bello, merita di essere apprezzato e ciò di cui ci siamo pentiti merita di essere visto sotto un'altra prospettiva, più inclusiva e più armoniosa. 

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