Jon Bon Jovi star della solidarietà: nei suoi ristoranti le persone bisognose mangiano gratis
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C’è chi segue la sua carriera musicale da una vita, chi lo ha apprezzato per le sue apparizioni in serie tv di successo, o chi lo conosce anche solo per essere stato l’autore della colonna sonora del film Armageddon.
È Jon Bon Jovi, rocker, modello, attivista, attore e non di meno anche filantropo. Il popolare artista ha dato vita alla JBJ Foudation, impresa no profit di beneficenza a cui fa capo il marchio Soul Kitchen.
via The Guardian
Si tratta di un brand del settore ristorazione che comprende per ora due locali nel New Jersey. Il primo è stato aperto nel nella zona di Red Bank, luogo di nascita del cantante, mentre il secondo è stato inaugurato vicino a Toms River.
La particolarità di questi due ristoranti è che i pasti sono gratuiti per chi non ha possibilità di pagare. Il conto è facoltativo, si accettano al massimo delle donazioni simboliche di 20 dollari, mentre chi non può permettersi nulla è comunque il benvenuto a tavola, e poi può dare una mano in cucina.
Stando ai dati pubblicati sul sito web del locale, il 49% dei pasti viene somministrato in maniera totalmente gratuita, ripagata con attività di volontariato da chi non ha mezzi di sostentamento. L’altro 51% è invece finanziato dalle donazioni degli avventori abituali.
Per accomodarsi ad un tavolo non serve prenotare e si condivide il posto con altri commensali, favorendo l’interazione sociale. Il menù varia ogni 10 giorni e comprende tre piatti di cucina tipica americana: zuppa o insalata, un piatto principale di carne o pesce, un’alternativa vegetariana (anche senza glutine) e un dessert. Gli ingredienti sono tutti biologici e vengono coltivati direttamente in azienda.
La JBJ Foundation ha l’obiettivo di contrastare la povertà e le disuguaglianze sociali su tutto il territorio e conta di espandere sempre di più la propria sfera di attività.
Nella zona di Filadelfia, l’organizzazione ha fatto costruire case per i senza tetto, per i giovani e per i veterani di guerra, oltre a una struttura che dà rifugio e assistenza medica a madri adolescenti, ai bambini e a persone senza fissa dimora. La fondazione gestisce inoltre un programma per favorire l’inserimento professionale delle persone, tramite colloqui e consulenza di orientamento.