Questa associazione regala bambole ai malati di Alzheimer, per confortarli e aiutarli a vivere meglio

di Davide Bert

04 Agosto 2019

Questa associazione regala bambole ai malati di Alzheimer, per confortarli e aiutarli a vivere meglio
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Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che compromette la memoria, con effetti sui meccanismi cognitivi e sul comportamento. I pazienti vengono lentamente privati della loro identità e personalità: una condizione drammatica per loro stessi ed allo stesso tempo difficile da sostenere per chi gli sta accanto.

Si stima che, nei soli Stati Uniti, il morbo colpisca quasi 6 milioni di persone. Un’associazione no profit, per dare una mano a chi ne è affetto, si è inventata un’iniziativa che funziona come terapia di conforto.

via Pearl's Memory Babies

Minnie and Mickey getting all "dolled" up for a delivery! 🥰

Pubblicato da Pearl's Memory Babies su Sabato 26 gennaio 2019

L’ideatrice del progetto è Sandy Cambron, che è anche fondatrice dell’associazione. Tutto è cominciato alcuni anni fa, quando a sua suocera, Pearl Walker, è stata diagnosticata questa forma di demenza progressiva. Sandy così le regalò una bambola, e da quel momento la donna cominciò a reagire parlando con il “bebè”, portandolo con sé tutto il tempo, fino a dormirci insieme la notte.

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Quando è venuta a mancare, Sandy ha avuto l’idea di aprire un gruppo di sostegno, dando vita a Pearl's Memory Babies, in ricordo e in onore di sua suocera. Dal 2018 la struttura è un’associazione no profit in piena regola ed ha già distribuito oltre 300 bambole ad altrettanti pazienti in numerose case di cura situate nel Kentucky e nell’Indiana.

Pur essendoci ancora pareri contrastanti sull’utilizzo di questa forma di trattamento, è stato osservato che dare in regalo delle bambole ai pazienti affetti da Alzheimer ha notevoli effetti benefici sotto il profilo dell’interazione, della riduzione dell’ansia e dell’aggressività. Le persone si sentono come confortate, e viene ridotto anche l’utilizzo di farmaci psicotropi.

La ragione potrebbe essere in una ritrovata reminiscenza del naturale istinto genitoriale dei soggetti. In pratica le donne e gli uomini che ricevono le bambole rammentano ricordi piacevoli e si sentono come se stessero accudendo dei bambini veri.

Non vi sono dati certi sul cosa pensino o provino le persone in presenza di questi bebè, tuttavia di sicuro il loro comportamento migliora e la loro degenza risulta molto più serena.

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L’iniziativa si è allargata grazie al contributo di un’amica di Sandy, Shannon Blair, che ha provveduto a procurare il materiale e diffondere la notizia suo social fino a farla diventare virale.

Grazie a delle efficaci strategie di comunicazione e alla solidarietà della gente, i sostenitori hanno raccolto circa 15mila dollari, così da permettere all’associazione di proseguire il proprio lavoro.

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Nonostante allo stato attuale non via sia ancora una cura o una terapia di recupero, o tanto di meno di guarigione dall'Alzheimer, i parenti dei pazienti sono molto sollevati dal vedere che i loro cari possono almeno avere un po’ di sollievo nella loro condizione.

Una piccola scintilla che alimenta la speranza che forse un giorno quelle persone amate possano ritornare a ricordare la loro vita.

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