Mangiare pesce fa bene alla salute: tre porzioni a settimana riducono il rischio di cancro intestinale

di Davide Bert

04 Agosto 2019

Mangiare pesce fa bene alla salute: tre porzioni a settimana riducono il rischio di cancro intestinale
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L'espressione “siamo ciò che mangiamo” è più vera che mai, in quanto la qualità e la quantità del cibo hanno un'influenza notevole sullo stato di salute dell'organismo. Seguendo questo ragionamento si potrebbe anche dire che ci ammaliamo più o meno in base a come ci alimentiamo. Se è vero che alcune scelte dietetiche possono causare più danni di altre, è ugualmente valido affermare che determinati elementi a tavola possono svolgere una funzione di prevenzione. 

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Nella fattispecie il pesce, mangiato almeno 3 volte a settimana, può ridurre dal 10% al 12% il rischio di cancro intestinale. Lo afferma una ricerca effettuata dall'Università di Oxford in collaborazione con l'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Lo studio è stato finanziato dal World Cancer Research Fund e pubblicato sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology.

L'indagine è stata svolta su un campione di circa 500 mila persone nell'arco di 15 anni, monitorando le abitudini alimentari e l'evoluzione del loro stato di salute. Più di 6.000 soggetti del campione che non avevano introdotto per nulla il consumo di pesce nella loro dieta, hanno sviluppato forme tumorali all'intestino.

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Il pesce è ricco di grassi polinsaturi N-3 a catena lunga che contribuiscono a proteggere l'apparato digestivo dai processi infiammatori cronici. È stato stimato che sono sufficienti circa 400 grammi a settimana, quindi pressappoco 3 porzioni in media ogni sette giorni. La ricerca ha considerato l'assunzione di olio di pesce solo tramite il cibo e non attraverso gli integratori. Tuttavia si teorizza che anche sotto forma sintetica queste sostanze possano avere effetti benefici sull'intestino.

Nello studio si sottolinea anche che non tutti i pesci hanno lo stesso effetto positivo sulla salute, infatti i frutti di mare e i molluschi non hanno le medesime qualità nutrizionali delle classiche varietà che vengono considerate carni bianche. Diverse specie possono avere una discreta presenza di metalli pesanti e un elevato tasso di sodio, ma questi inconvenienti possono essere ovviati anche tramite differenti metodologie di preparazione e di cottura.

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